Gela. Il primo traguardo l’ha tagliato l’assise civica di Butera che ieri ha varato lo statuto dell’Unione dei Comuni, l’organismo indispensabile per il nuovo ciclo di finanziamenti 2021-2027. All’appello mancano Gela (capofila dell’Area urbana funzionale) e Niscemi. Mentre i consiglieri buteresi approvavano lo statuto, senza farsi limitare dalle distanze tra maggioranza e opposizione, in municipio la questione è stata vagliata dalla conferenza dei capigruppo. Lo statuto, per ora, non è all’ordine del giorno della prossima seduta. Si attende il parere favorevole dei revisori dei conti. Ulteriori slittamenti potrebbero generare conseguenze poco prevedibili, anche perché dalla Regione hanno già fatto sapere che bisognerà accelerare. Si dovrebbe poi passare alla programmazione dei progetti da destinare ai finanziamenti. Le scadenze non mancano in un percorso, anche questa volta, affidato al dirigente Antonino Collura, che guida l’unità speciale Pnrr ed è stato alla testa dell’Autorità Urbana. L’assessore allo sviluppo economico Francesca Caruso, ieri nel corso della capigruppo, ha indicato gli aspetti principali dell’Area urbana funzionale. Il suo predecessore, l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, si dice comunque molto preoccupato. “Spero proprio che si vada in fretta – precisa – non capisco perché con una struttura comunque organizzata si debba arrivare sempre al limite delle scadenze o magari aspettare un’eventuale proroga. Se ci sono responsabilità di qualcuno vanno verificate. Non vorrei che si trascurasse, inoltre, la variazione di bilancio del Pnrr che va approvata dal consiglio comunale”. La nuova programmazione 2021-2027 è stata sugellata da un protocollo firmato mesi addietro dai sindaci dei tre Comuni dell’Area urbana funzionale. Questa linea di finanziamento è stata autorizzata dalla Regione sulla base di quanto prodotto per “Agenda Urbana”, che all’inizio è stato il vero punto di raccordo. Di Stefano, che ha coordinato i progetti e i programmi almeno fino all’uscita dalla giunta, non sembra così ottimista. “Agenda Urbana” pare ferma in un limbo burocratico. Le gare da assegnare non sono state bandite per tutti i progetti. Il presidente della commissione Ue dell’Ars, il grillino Luigi Sunseri, ha tracciato un quadro allarmante per tutte le “Agende Urbane” siciliane. Ci sono troppi ritardi. “Cercherò di avere un incontro con Sunseri – dice Di Stefano – per “Agenda Urbana” era stata prevista la messa in salvaguardia di diversi progetti. Ritengo vadano ribaltati sulla nuova programmazione. Inoltre, quelli che dovrebbero essere conclusi entro quest’anno e che chiaramente non verranno chiusi, che fine faranno? Si perderanno i fondi? Possono essere coperti con la nuova programmazione?”. Tutti interrogativi che pesano finanziariamente, davanti all’ombra di eventuali tagli.
Altro capitolo poco chiaro, secondo l’esponente di “Una Buona Idea”, è quello del progetto “Sinapsi”, sulla carta destinato alla nascita di un polo tecnologico all’ex Asi di contrada Brucazzi. Sono fondi del Pnrr. “Era stato spiegato che si doveva necessariamente rispettare la scadenza di marzo per l’approvazione in consiglio comunale – conclude l’ex assessore – il voto c’è stato ma che fine ha fatto il progetto? Ci saranno proroghe per non perdere il finanziamento?”. Nell’inevitabile concitazione della crisi finanziaria e dei correttivi, il pericolo concreto è di perdere di vista i progetti per i finanziamenti, con inevitabili tagli. Sarebbe una beffa per un ente che può disporre di un ampio gruppo di lavoro finalizzato proprio a seguire questi capitoli. La Regione sta rafforzando i controlli e il monitoraggio.