Gela. Una percentuale di incidenza tumorale sempre maggiore rispetto alla normale media nazionale e la totale assenza di un registro che possa “censire” i tanti casi. L’audizione dell’oncologo. Sono questi i particolari che emergono dall’audizione dell’oncologo Roberto Valenza, primario all’ospedale Vittorio Emanuele. Il medico è stato sentito dai componenti della commissione comunale ambiente e sanità. Il presidente Virginia Farruggia, insieme agli altri consiglieri Giuseppe Ventura, Salvatore Farruggia, Maria Pingo e Crocifisso Napolitano, hanno avviato una serie di confronti con esperti del settore e legali, soprattutto dopo la chiusura delle indagini da parte dei magistrati della procura intorno al presunto disastro ambientale contestato a dirigenti e operatori delle società Eni attive in città. Non a caso, i consiglieri hanno già provveduto ad ascoltare in audizione l’avvocato Dionisio Nastasi, scelto dalla giunta comunale per sostenere in giudizio la costituzione di parte civile dell’ente nel procedimento penale.
L’accesso agli atti. Davanti a quanto emerso nel corso dell’audizione dello specialista in oncologia, i consiglieri comunali si apprestano ad effettuare un accesso agli atti gestiti dai funzionari dell’Asp. L’obiettivo è quello di comprendere quale sia l’effettivo peso, soprattutto a livello numerico, dei casi di patologie tumorali, annualmente segnalati dai medici di base. “Siamo interessati a comprendere quanti codici 048, ovvero quelli che i medici utilizzano per definire i casi di tumore diagnosticati, vengano comunicati agli uffici dell’Asp – dice Virginia Farruggia – purtroppo, senza un registro tumori efficiente, tutto diventa molto difficile. Sicuramente, a livello di numeri, qualcosa sembra non andare per il verso giusto. Ci sarebbero delle discrepanze, dovute anche al fatto che, una volta diagnosticata la patologia, molti pazienti raggiungono centri medici sparsi per l’intera penisola”. Già nelle prossime ore, la commissione sentirà anche il primario di pediatria del Vittorio Emanuele Rosario Caci.