Gela. Salvo sviluppi ulteriori, la mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco sembra destinata comunque ad un seguito, il prossimo 12 giugno, così come deciso nella seduta di inizio settimana. Anche un eventuale ritiro delle firme dovrà essere comunicato direttamente in aula. Ne sono consapevoli i leghisti che in questi ultimi giorni hanno avanzato la proposta di rinunciare ad una mozione che considerano ormai svuotata politicamente, anzitutto a seguito del rinvio sostenuto pure da altri pezzi dell’opposizione e dello stesso centrodestra. “Noi pensiamo che sia la linea più logica, proprio su un piano politico – dice il consigliere salvianiano Emanuele Alabiso – non imponiamo a nessuno di ritirare le firme né abbiamo l’obbligo di accodarci agli altri consiglieri. Valuteremo il da farsi, visto che gli altri firmatari non intendono rinunciare”. I leghisti hanno già spiegato che un eventuale ritiro delle loro firme non va per nulla interpretato come un sostegno all’avvocato Greco, che invece considerano ormai al capolinea e comunque distante dal centrodestra locale.
“Sappiamo che la scelta di ritirare le firme va formalizzata in aula, a meno che non ci sia una decisione di tutti i dieci consiglieri che supportano la mozione – continua Alabiso – sulla base di quello che si è verificato in aula martedì, con il rinvio che è stato votato, siamo certi che a livello politico questa mozione sia da ritirare. In ogni caso, valuteremo con i nostri dirigenti e con i riferimenti regionali e nazionali del partito”. Nel centrodestra locale, anzitutto tra i firmatari, nessuno ha aderito alla proposta leghista e anzi partiti come Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno rinnovato le ragioni a sostegno di una conclusione anticipata dell’esperienza amministrativa del sindaco Greco, nonostante le tante incertezze finanziarie che ancora adesso pesano come macigni sulle prossime sorti dell’ente.
