Gela. Una mozione di sfiducia che ha riaperto schemi vecchi di una politica che non guarda alla città. L’ex consigliere comunale Vincenzo Cirignotta è convinto che qualche gruppo abbia “trattato la resa” con l’amministrazione comunale. “Qualcuno sulla mozione di sfiducia ha messo in atto i soliti giochini politici. Apporre la firma sulla per poi trattare la resa. Nei giorni precedenti alla seduta, dalle dichiarazioni rese alla stampa da parte di qualche consigliere, peraltro apparentemente non condivise dalla dirigenza del proprio partito, si erano già intraviste le prime avvisaglie. Lo stesso consigliere che aveva apposto fuori tempo massimo la decima firma sulla mozione di sfiducia – dice Cirignotta – consentendone la calendarizzazione, apre il dialogo con l’amministrazione comunale per fare saltare o comunque rinviare il consiglio comunale. I lavori, al di là delle dichiarazioni di facciata per il bene della città, non hanno fatto altro che confermare le previsioni della vigilia di un rinvio della trattazione”. Cirignotta non fa richiami diretti ma la sua disamina si concentra sulle scelte della Dc e del cuffariano Vincenzo Cascino. “Davanti a tre partiti del centrodestra, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che hanno tenuto fino alla fine una posizione politica ferma e coerente, un partito in preda ad una crisi di identità – aggiunge – offrendo una sponda politica al Pd, ai civici e ai progressisti, fa retromarcia durante i lavori consiliari, votando il rinvio della seduta in contrapposizione ai consiglieri comunali del centrodestra. E’ mai possibile che in una città che sta vivendo un momento particolarmente delicato, con un ente sull’orlo del dissesto finanziario, qualcuno pensa ancora di mettere in atto comportamenti strumentali che nulla hanno a che vedere con la politica, trascinando l’assise civica in una discussione sulla mozione di sfiducia, per
poi fare clamorosamente retromarcia?”.
Cirignotta, che ha una lunga esperienza all’assise civica e sostenne con convinzione la sfiducia all’ex sindaco Messinese, non fa previsioni sull’esito dell’iniziativa ma ritiene che in ogni caso, soprattutto se la mozione non passasse, si dovrà lavorare per salvare il municipio. “Magari, tra un mese la mozione sarà trattata ma in caso di bocciatura sarà necessario sotterrare l’ascia di guerra. Superata questa fase, tutte le forze politiche nel rispetto dei ruoli, dovranno assumere atteggiamenti responsabili e costruttivi verso la città. C’è un dissesto finanziario da evitare, c’è una comunità rassegnata ed indifferente da amministrare.
I giochini politici, i trabocchetti, i sotterfugi andranno lasciati fuori dal Palazzo di Città.
Le elezioni amministrative – conclude – sono alle porte, gli elettori sapranno ben valutare l’operato di sindaco, giunta e consiglio comunale”.
Da politico navigato la disamina è da dilettante, spero che non Ritorni in politica .