Gela. Fece irruzione all’interno dell’hotel Sole, impugnando una lama. Il suo obiettivo sarebbe stato quello di uscire con i soldi. La condanna bis. Una rapina, però, sventata soprattutto grazie alla resistenza opposta dai titolari e dal personale della struttura, nella zona dell’ex Ospizio marino. Adesso, i giudici della Corte di appello di Caltanissetta hanno confermato il verdetto di condanna, ad un anno e dieci mesi di reclusione, nei confronti del ventitreenne Paolo Biundo. Il giovanissimo, lo scorso gennaio, era già stato condannato, al termine del giudizio abbreviato, dal giudice dell’udienza preliminare. Arrivò, comunque, una decisione più lieve rispetto a quanto originariamente chiesto dai magistrati della procura, ovvero tre anni di detenzione. Difeso dall’avvocato Davide Limoncello, il giovane, in più occasioni, escluse di aver organizzato una rapina: si sarebbe trattato solo del tentativo di chiedere un prestito in denaro al titolare della struttura. Anche in appello, la difesa ha sollevato diversi dubbi rispetto all’intera ricostruzione dei fatti. Per l’avvocato Limoncello, addirittura, si sarebbe concretizzata un’ipotesi di reato impossibile, dato che al momento dell’ingresso di Biundo non c’era denaro in cassa. Intanto, nonostante la conferma del verdetto di condanna, i magistrati hanno disposto la revoca delle misure cautelari imposte al giovane che, in questo modo, torna in libertà. La difesa, a questo punto, potrebbe anche optare per un ricorso in Cassazione.