Gela. “Vigili urbani senza armi e in una città sempre soggetta al grave rischio della criminalità”. L’esponente del laboratorio “PeR” Miguel Donegani lancia il monito direttamente all’amministrazione comunale. Le ristrettezze finanziarie dovute alla crisi di bilancio non consentono di attivare le coperture per i pagamenti ad Asp. Così, diventa molto difficile procedere con il rinnovo del porto d’armi. “Adesso che la mozione di sfiducia verrà trattata a giugno e il PeF è stato approvato, ci si può occupare dei vigili urbani? Attualmente, la città ha un numero sottostimato di agenti della municipale e sarebbe indispensabile avviare procedure concorsuali per nuove assunzioni. Oggi, invece, ai vigili urbani non si garantisce neanche l’esercizio in sicurezza. Infatti, almeno cinque sono senza arma e altri sette o otto attendono il rinnovo del porto d’armi, per un totale di quindici vigili urbani ai quali non si potrà garantire il rinnovo per un problema burocratico tra Asp e amministrazione comunale. Manca la copertura finanziaria e l’Asp vuole un pagamento anticipato”, spiega Donegani.
L’ex parlamentare Ars rinnova l’appello e lo ritiene importante in un territorio comunque a rischio. “In un momento di recrudescenza della criminalità, lasciare gli agenti della municipale senza armi significa non tutelare loro e i cittadini. Si convochi una conferenza di servizi e si risolva questa incresciosa e vergognosa situazione”, conclude.
Invece con le armi……
Sai che differenza…..