Gela. Un protocollo d’intesa è stato sottoscritto questa mattina tra l’Università Unitelma Sapienza ed il Comune di Gela. L’accordo concluso. La proposta concepita dalla sede gelese dell’Ateneo, coordinata dal docente di Politiche Economiche Internazionali Alessandro Morselli, è pensata per attivare percorsi di supporto alla riconversione della raffineria tradizionale in bioraffineria. “Il trend – ha commentato l’assessore comunale allo Sviluppo Economico Simone Siciliano – ormai ci indica di orientarci verso un modello di economia circolare basato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale che limiti la dipendenza da materie prime fossili. In questo quadro – ha aggiunto il vice sindaco di Gela – la nuova normativa europea obbliga ad impiegare prodotti di derivazione biologica nei carburanti convenzionali. Pertanto, la riconversione degli impianti diventa una priorità strategica, attraverso un percorso diretto alla produzione di biodiesel, alla luce del modello sperimentato a Porto Marghera”. “Per taluni impianti di Gela ormai dismessi – ha spiegato il professore Alessandro Morselli – l’obiettivo dovrebbe essere quello di riconvertire l’attività alla realizzazione di un prodotto ecosostenibile, operando in armonia con il territorio e la comunità gelese. Negli ultimi anni, l’Italia ha consolidato un apprezzabile know how sui biocarburanti pronto ad essere sfruttato ed implementato. Questi sviluppi, insieme alla contingente situazione di Gela, rappresentano un terreno fertile per attivare un dibattito sulla riconversione transizione radunando proprio a Gela alcuni dei più grandi esperti europei sulle bioraffinerie, offrendo un’analisi di sostenibilità economica, ambientale e sociale”. In programma anche la promozione di un workshop internazionale sul futuro delle bioraffinerie in Europa, proprio a Gela. L’obiettivo è duplice: da un lato si vuole offrire uno stimolo scientifico alla riconversione, dall’altro si ambisce a definire alcune linee di policy al fine di governare la transizione.