Gela. Lo scorso anno venne accoltellato dall’anziano padre, che ora deve difendersi in aula dall’accusa di tentato omicidio. E’ stato sentito, davanti al collegio penale del tribunale, il cinquantottenne che fu costretto a diversi interventi chirurgici per le conseguenze riportate. A processo, c’è Giuseppe La Rosa, un ultraottantenne al quale è stato concesso l’obbligo di dimora in Lombardia. Lo scorso anno, in città, nello stabile nel quale viveva, ha accoltellato il figlio, che a sua volta insieme alla famiglia risiede nello stesso immobile. L’uomo, nel corso del dibattimento, ha spiegato che tutto sarebbe sorto da una discussione che aveva avuto con la madre per una bombola a gas. “Era una discussione normale – ha riferito – all’improvviso è arrivato mio padre che mi diede uno schiaffo. Io l’ho spinto solo per allontanarlo. Mi sono voltato e neanche mi ero accorto che fosse caduto”. Fu il nipote a far rialzare l’anziano che in pochi istanti avrebbe estratto una lama, colpendo il figlio. “E’ accaduto tutto all’improvviso – ha detto il ferito – poi, mio figlio mi ha accompagnato in ospedale. C’è anche un video nel quale si vede che voleva rincorrermi. E’ sempre stato un padre padrone. Forse, è intervenuto nella discussione perché chi consegnava la bombola era un suo amico. Secondo lui, nessuno doveva permettersi di criticare”. Nel corso dell’esame, rispondendo alle domande del pm Lucia Caroselli, il figlio dell’anziano imputato ha inoltre spiegato che anche prima c’erano stati atti di violenza. “Cinque anni prima mi sparò ma io negai i fatti”, ha continuato. L’uomo ha inoltre risposto alle domande del difensore dell’anziano, l’avvocato Rosario Tripodi, e del legale di parte civile, l’avvocato Claudio Cricchio.
Il ferito dalla coltellata si è costituito nel procedimento. Dalla ricostruzione effettuata nel corso dell’esame testimoniale, è inoltre emerso che a disarmare l’anziano fu il nipote, figlio del ferito. Anche lui è stato sentito e ha confermato la versione. “Non potevo immaginare che potesse avere un coltello – ha detto il giovane – vidi che stava estraendo qualcosa dalla tasca e dopo ho capito che era un coltello”. La difesa, invece, ha più volte sottolineato che l’imputato è già stato riconosciuto in una condizione di invalidità al cento per cento.