Il processo antimafia “Tagli pregiati”, in aula ancora i collaboratori: verranno sentiti Vizzini e Nicastro

 
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Gela. In aula ritorneranno i collaboratori di giustizia Fabio Nicastro e Rosario Vizzini. L’inchiesta “Tagli pregiati”. Il collegio penale presieduto dal giudice Lirio Conti, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi, lo ha deciso nell’ambito del dibattimento scaturito dalla maxi inchiesta antimafia “Tagli pregiati”. Sono ventidue gli imputati. Bisognerà quindi attendere prima di arrivare alle richieste dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Sono stati proprio i pm della Dda a chiedere l’ulteriore esame dei due collaboratori di giustizia, per anni referenti di cosa nostra in Lombardia. Si cercherà di valutare soprattutto il ruolo di due degli imputati, ovvero Alfredo Santangelo e Giorgio Cannizzaro. Verranno sentiti anche altri collaboratori e investigatori che presero parte alle attività di indagine. La Dda nissena sembra interessata a valutare principalmente i rapporti stretti, per un certo periodo di tempo, da esponenti delle famiglie gelesi con quelli dei clan catanesi e calabresi. Riunioni tra esponenti dei vari gruppi si sarebbero tenute anche in provincia di Varese. Il collegio, inoltre, ha autorizzato una modifica sul piano delle fasi temporali di contestazione delle ipotesi di reato. I legali del pool di difesa, con in testa gli avvocati Giacomo Ventura e Flavio Sinatra, si sono opposti soprattutto al nuovo esame dei collaboratori di giustizia, già sentiti nel corso della lunghissima istruttoria dibattimentale. Dall’inchiesta “Tagli pregiati” emersero i tanti collegamenti che cosa nostra gelese sarebbe stata in grado di mettere in campo, fino ad arrivare in vaste aree del Nord Italia. Si tornerà in aula il prossimo 14 ottobre.

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