Gela. «Metteremo in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare il futuro del petrolchimico di Gela, e già all’incontro di lunedì prossimo, a Roma con Eni, chiederemo precise garanzie per i lavoratori coinvolti, diretti e dell’indotto».
Lo ha detto il segretario nazionale dell’Ugl Chimici-Energia, Michele Polizzi, al termine del direttivo del sindacato a Caltanissetta, convocato sulla vertenza della Raffineria di Gela, dopo la decisione di Eni di fermare parzialmente le attività per 12 mesi e chiedere la cassa integrazione per 500 lavoratori.
«Purtroppo – ha evidenziato Polizzi – il polo di Gela risente della grave crisi del comparto della raffinazione in Italia che denunciamo da tempo, chiedendo misure adeguate per frenare l’emorragia occupazionale e produttiva. Se si considera che, delle 15 raffinerie presenti nel nostro Paese, ben 5 si trovano in Sicilia, è ovvio che questa regione sta subendo, più di altre, un duro colpo». «Avevamo già chiesto alla III Commissione Attività produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana un incontro per discutere della situazione. Ora – prosegue Polizzi -, chiediamo alle istituzioni, locali e nazionali, di attivarsi subito, non solo per garantire che, nel breve periodo, i lavoratori interessati abbiano un adeguato sostegno economico, ma anche e soprattutto per mettere in campo seri interventi di rilancio del comparto, a partire dal Tavolo sulla raffinazione aperto presso il ministero dello Sviluppo Economico. I 480 milioni di investimenti promessi dall’Eni per Gela non possono bastare a rimediare a carenze infrastrutturali».