Gela. “Non ci sarà nessun passo indietro sulla sfiducia. Alla convocazione del sindaco risponderemo non appena ci arriverà. Siamo sempre stati aperti al dialogo”. Il consigliere comunale del Pd Gaetano Orlando fino ad oggi non ha mai messo in discussione la firma alla mozione, nonostante sia una sfiducia ormai quasi del tutto sotto insegne del centrodestra. L’esponente dem ha spesso criticato le scelte dell’amministrazione comunale, già all’indomani dell’uscita del Pd dalla giunta e dalla maggioranza, che allora aveva numeri sicuramente granitici. In queste ultime settimane, i dirigenti locali del Partito Democratico hanno avviato una fase di analisi politica e di incontri con altre forze d’area, dai grillini ai progressisti e fino ai civici di “Una Buona Idea”. Il consigliere, comunque, non chiude a nessuna ipotesi, soprattutto se strettamente politica. “Gli incontri fatti in queste settimane sono stati utili e io ho spiegato che l’eventuale passo indietro sulla sfiducia ci potrrebbe essere solo se il centrosinistra si compatterà decidendo di ragionare su un candidato unico alle prossime amministrative – continua Orlando – abbiamo iniziato a discutere con le altre forze del centrosinistra, anche se al momento un accordo vero e proprio ancora non c’è. Per il resto, non posso che ribadire la mia linea, la firma non la ritiro e se la mozione arriverà in aula, senza un accordo con tutto il centrosinistra, io la voterò favorevolmente”.
I dem probabilmente sanno di stare in un “partito” della sfiducia tutto sbilanciato a destra e già questo potrebbe essere un deficit politico non da poco. Orlando, senza riscontri dagli altri gruppi d’area, andrà avanti verso la sfiducia, anche se non pare affatto così convinto dalla chiusura anticipata dell’esperienza amministrativa del sindaco Lucio Greco. “Noi siamo coerenti e non ci tiriamo indietro – conclude – però, ho l’impressione che la sfiducia possa togliere le castagne dal fuoco al sindaco, soprattutto per gli atti finanziari”. La grave situazione dei conti dell’ente comunale e gli ultimi sviluppi, a partire dalla proroga del termine per la presentazione dei correttivi, saranno al centro del tavolo indetto dall’avvocato Greco, che a questo punto cercherà di aprire un varco nel fronte della sfiducia.