Gela. Valuteranno se rispondere alla chiamata del sindaco Lucio Greco solo davanti ad una richiesta ufficiale che parta dalla stanza del primo cittadino. Sembra questa l’intenzione delle segreterie di diversi partiti, i cui consiglieri hanno scelto di sostenere la mozione di sfiducia. Ieri, l’avvocato Greco, ritornando sulle affermazioni dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, si è detto assolutamente pronto ad un confronto a trecentosessanta gradi sulla situazione finanziaria del municipio e sugli strumenti di bilancio. Il Pef arriverà all’assise civica nei prossimi giorni mentre per i riaccertamenti e il rendiconto i tempi sono più lunghi e in quest’ottica si chiederà una proroga alla Corte dei Conti per la trasmissione dei correttivi. Greco sembra intenzionato a presentarsi davanti ai consiglieri, quando si discuterà la sfiducia, ma avendo già messo sul tavolo numeri e dati della crisi in atto. Non ha posto “pregiudiziali” e ha ipotizzato un tavolo allargato al consiglio comunale e alle segreterie di partito. Chi si cimenterà con la mozione di sfiducia dovrà avere il quadro chiaro. L’eventuale fine anticipata di questa esperienza amministrativa potrebbe aprire una fase di assestamento in attesa dell’insediamento del commissario che dovrà occuparsi di tutti gli adempimenti finanziari mentre la “finestra” di un possibile dissesto non è affatto chiusa. Nelle segreterie dei partiti e tra i movimenti rappresentati all’assise civica, sono in corso valutazioni, anche se al momento nessuno si sbilancia. Nessuna dichiarazione. I dieci della sfiducia (tutti di centrodestra ad eccezione del consigliere dem Gaetano Orlando) non sembra abbiano intenzione di mettere in discussione la firma apposta. Sarà il dibattitto in aula a diventare probabilmente decisivo. I firmatari della sfiducia, anche negli ultimi giorni, si sono confrontati informalmente. Se arrivasse una richiesta di incontro dal sindaco, sarà presa in esame e potrebbe tenersi un faccia a faccia forse decisivo.
Greco e gli assessori vogliono giocarsi tutte le carte a disposizione, soprattutto per completare il ciclo degli atti finanziari e non lasciare prima che la Corte dei Conti possa pronunciarsi sulle misure correttive. Il centrodestra non sembra intenzionato a fornire sponde politiche al sindaco e alla sua giunta. Progressisti e dem, forse, avrebbero preferito non trovarsi davanti ad una decisione comunque impegnativa da adottare e in un periodo ancora di forte transizione. Dovranno comunque esprimersi senza rinunciare alla linea d’opposizione. I civici di “Una Buona Idea” sono stati tra i primi a chiedere approfondimenti sugli atti finanziari e sui numeri effettivi del municipio. Non hanno mai sponsorizzato la sfiducia. Nessuno, al momento, sembra avere un’effettiva contezza sul dopo. L’apertura del sindaco potrebbe dare altro tempo all’amministrazione? Difficile dirlo. Anzitutto, se l’avvocato vuole mettere sul tavolo i numeri dell’ente dovrà passare ai fatti, convocando ufficialmente tutte le forze politiche che a breve saranno chiamate a decidere il suo destino amministrativo.