Gela. Il proiettile trovato nella cassetta della posta dell’ambulante Saverio Scilio “è stato sequestrato e sono in corso accertamenti con la procura di Gela”. L’ha spiegato, in aula, un poliziotto della squadra mobile di Caltanissetta, sentito come testimone nel procedimento penale avviato dopo la denuncia dello stesso venditore di frutta e verdura. Riferì di aver subito pressioni e danneggiamenti affinché chiudesse la propria attività, per un certo periodo aperta in centro storico. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, sarebbe stato Emanuele Cassarà, detenuto per questi fatti, ad ordinare di agire. Si sarebbe trattato, secondo le accuse, di una decisione per evitare un’eventuale concorrenza. Anche Cassarà opera nel settore dell’ortofrutta, con una rivendita sempre in centro storico. A minacciare Scilio sarebbe stati Marco Ferrigno e Massimo Terlati, che ne rispondono in abbreviato (difesi dal legale Cristina Alfieri). Scilio, a gennaio, mentre testimoniava in aula davanti al collegio penale presieduto dal giudice Miriam D’Amore, ha riferito che prima di recarsi in tribunale aveva trovato il proiettile. Qualcuno voleva farlo desistere dal presentarsi in tribunale? E’ questa la spiegazione che ha dato l’ambulante. Nel corso dell’istruttoria, il poliziotto della mobile ha anche spiegato che Ferrigno e Terlati hanno fratelli diventati nel tempo collaboratori di giustizia. Li ha comunque collocati negli ambienti di Cosa nostra, “nel gruppo Rinzivillo”. La difesa di Cassarà esclude che l’imputato abbia mai chiesto di minacciare Scilio per fargli chiudere l’attività. E’ stato più volte rimarcato che nella stessa zona della rivendita della sua famiglia ci sono altre botteghe dello stesso tipo.
In udienza, ha testimoniato la figlia dell’ambulante che ha denunciato. “Parenti di Cassarà accusavano mio padre di essere coinvolto nell’incendio di un loro mezzo – ha spiegato – lui, rispetto a tutta questa situazione, ci aveva detto di registrare sempre le conversazioni, per poi fornirle alle forze dell’ordine”. Il legale di Cassarà, l’avvocato Flavio Sinatra, alla giovane ha chiesto se nello stabile nel quale risiedono ci siano stati problemi di convivenza con altri condomini. La ragazza ha spiegato che effettivamente ci sono stati “anche con stranieri”. La difesa dell’esercente di frutta e verdura non esclude che le ritorsioni denunciate da Scilio (parte civile con gli avvocati Antonella Paci e Gianni Tomasi) vadano collegate ai dissidi nello stabile. In aula, si tornerà a fine maggio.