Gela. Gli investigatori individuarono un presunto traffico illecito di gasolio per autotrazione. Ci sarebbero state irregolarità anche sulle accise, con condizioni di favore ritenute non conformi. Questa mattina, la procura ha ribadito la richiesta di giudizio per tutti i coinvolti che non hanno optato per riti alternativi. Le difese si erano già opposte. Il gasolio, secondo gli inquirenti, arrivava anche dall’est Europa e poi stoccato in un magazzino nei pressi della Gela-Manfria. L’attenzione si concentrò sui catanesi Damiano Sciuto e Alessandro Caldarera e sul gelese Daniele Borchio, che furono destinatari di provvedimenti restrittivi. Davanti al gup, rispondono alle contestazioni insieme a Claudio Iacono, Pasquale Fama, Francesco De Stradis, Giuseppe Adornetto, Marco Befumo, Carmelo Arcidiacono, Vincenzo Paternò, Carmine Pellegrino, Gabriele Ventura, Rosario Barone, Jozko Smrdel, Simon Smrdel, Emanuele Lignano, Filippo Piccione, Rocco Calaciura, Mario Alario, Calogero Curto, Rosario Cassero, Claudio Buonaventura e Gaetano Reale.
Un altro coinvolto nell’inchiesta, che invece è stato giudicato con il rito abbreviato, è stato assolto dal gup. Difeso dall’avvocato Giacomo Ventura, per lui sono venute meno le contestazioni mosse.