Gela. E’ stata una lunga giornata di incontri a Palazzo di Città e l’unico dossier sul tavolo dell’avvocato Greco rimane quello degli atti finanziari, che dovrebbero aprire la strada alle misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. Arrivarci pare tutt’altro che scontato. Si fa spazio l’ipotesi di una richiesta di proroga destinata alla Corte dei Conti. Non si esclude la carta di un termine più ampio per definire i correttivi. Quella odierna è stata quasi una giornata di “studio” per il dirigente Concetta Amato. E’ in carica al Comune di Enna ma ha avuto una chiamata a scavalco da Palazzo di Città. Questa mattina, ha iniziato a prendere contezza degli atti e dell’iter in atto. E’ parsa piuttosto preoccupata. Sembra, inoltre, che non abbia ancora formalizzato l’accettazione dell’incarico, la scorsa settimana disposto con un provvedimento del sindaco Lucio Greco. Sicuramente, ha bisogno di approfondire le carte e l’attuale stato dell’arte a Palazzo di Città rimane da tenere sotto stretta osservazione. I revisori dei conti, convocati dal sindaco Lucio Greco, non fanno passi indietro. Anche i riaccertamenti vanno definiti secondo parametri precisi e a questo servono le tante richieste di chiarimenti che hanno inoltrato a tutti i settori. Anche questa fase non può dirsi chiusa mentre almeno il rendiconto 2021, barometro dell’effettiva entità del disavanzo dell’ente, sarebbe dovuto arrivare sui banchi dei consiglieri entro fine mese. Azzardare un pronostico non è per nulla semplice. Tanti consiglieri, soprattutto di opposizione, sono certi che non ci siano i tempi utili per rispettare la scadenza. A quel punto, la mozione di sfiducia potrebbe approdare all’assise civica senza che l’ente sia ancora munito di documenti finanziari. Anche di questo si è discusso, in serata, nel corso della capigruppo convocata dal presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, su richiesta di sei consiglieri. I dati in rosso non mancano nei conti del Comune e il segretario Carolina Ferro ha tracciato una curva con punto di avvio nel 2015, quando iniziò ad emergere il “rosso” effettivo. Da otto milioni di euro, con tanto di richiami dei giudici contabili, si arrivò ad una massa di almeno cinquantacinque milioni di euro nel 2017, quando maturarono tutte le pendenze sugli espropri del passato. Oggi, invece, in base ai dati forniti dalla Corte dei Conti, la massa passiva dovrebbe attestarsi intorno ai quarantasei milioni di euro. Dati ufficiali, però, non ce ne sono, almeno fino a quando non si avrà il rendiconto 2021. Sarà chiuso a breve? E’ arduo fare una previsione. Sicuramente, anche il dirigente Amato ha notato che ci sono falle finanziarie non compensate dalle entrate tributarie. La capacità di riscossione del municipio è quasi pari a zero. L’allarme dei revisori dipende inoltre dall’assenza di una previsione specifica per il fondo rischi. C’è chi collega la crisi attuale alle scelte dell’ex dirigente del settore bilancio Alberto Depetro, che per circa dieci anni ha guidato gli uffici. Il professionista ha lasciato Palazzo di Città, lo scorso anno, in rotta soprattutto con la linea dei revisori e degli organi tecnici. Da quel momento, si sono susseguiti tre dirigenti, compreso il neo ingresso di Amato. Una delle poche certezze attuali riguarda la spesa bloccata. Il municipio può disporre stanziamenti solo per interventi obbligatori. Non si può fare altro e questo inevitabilmente appesantisce tutto, con settori che non riescono a garantire neppure servizi di base. Le misure correttive dovrebbero servire a dare la linea per il risanamento dei conti. Dovranno però passare dal vaglio die giudici.
Il sindaco Lucio Greco, in giornata, ha parlato di un’amministrazione comunale intensamente impegnata a cercare di risolvere la crisi finanziaria, evitando il dissesto. L’assessore al bilancio Mariangela Faraci è stata ascoltata, in audizione, dalla commissione presieduta dal meloniano Pierpaolo Grisanti. Ha confermato che la fase dei riaccertamenti è ancora in corso e anche in questo caso si è fatta una valutazione complessiva, compresi i tempi di presentazione degli atti finanziari. L’amministrazione deve pure scontare il prezzo di uffici comunali con poco personale e con dirigenti che probabilmente fino ad oggi sono stati orientati su metodi di riaccertamento diversi da quelli richiesti dai revisori, che già lo scorso anno bocciarono il bilancio di previsione, aprendo una lunga fase di assoluta incertezza finanziaria per l’ente. La Corte dei Conti attende i correttivi e l’amministrazione comunale, nel frattempo, dovrà cimentarsi con la mozione di sfiducia. Tutto nell’arco di poco più di due settimane, sempre che non succeda qualcos’altro.