Gela. “L’inganno” è il titolo del libro scritto dal giornalista Alessandro Barbano presentato ieri sera al teatro Eschilo ispirato dall’incontro dell’autore con il giovane Francesco Greco poco dopo la morte del padre Riccardo, che nel febbraio 2019 a causa del peso morale dell’interdittiva antimafia sulla Cosiam, società edile di cui lui era titolare e direttore tecnico, con un colpo di pistola alla tempia si uccise a soli 57 anni.
“Questa macchina costruita per combattere la mafia continua a fare molti danni soprattutto alle famiglie, come quella di Riccardo Greco- ha dichiarato l’autore Alessandro Barbano- Ricordo bene come Francesco non si desse pace perché era stata proprio l’antimafia, un organo che avrebbe dovuto proteggerli, a portare suo padre al gesto da cui avrebbe voluto salvarlo. Questo libro è nato proprio per la necessita di raccontare questo dolore.”
L’antimafia con i suoi usi e soprusi è il tema centrale su cui l’autore ha dialogato con il procuratore generale della corte di appello di Caltanissetta Antonino Patti e Giacomo Ventura, presidente onorario della camera penale di Gela.
“Oggi il significato della mia presenza è quello di non sottrarmi al dibattito. Il libro in molti tratti non lo condivido, penso ce in alcuni tratti sia eccessivamente critico e polemico- ha detto il procuratore generale della corte di appello di Caltanissetta Antonino Patti- Non si può buttare a mare l’antimafia dalle stragi ad oggi, non tutti hanno lavorato male come descritto nel libro. C’è chi crede davvero in questo lavoro e lo svolge con onore. In questo libro ci sono anche degli spunti da cui poter partire per poter crescere e costruire il bene.”
A moderare l’incontro il giornalista gelese Jerry Italia che ben conosce il dramma della famiglia Greco e lo ha raccontato in diversi servizi da Trincee a “Le Iene”.
Prima che il dibattito entrasse nel vivo sul palco sono stati invitati per un breve intervento il presidente della camera penale di Gela Rocco Guarnaccia, Angelo Licata in rappresentanza dell’ordine degli avvocati e l’assessore Salvatore Incardona per i saluti istituzionali.