Gela. Un protocollo di intesa per garantire l’utilizzo di operai locali negli appalti banditi, in attesa che si sblocchino i possibili investimenti del Patto per la Sicilia.
La crisi del settore edile. A chiederlo sono i segretari provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. Francesco Cosca, Francesco Iudici e Dathan Di Dio si rivolgono direttamente all’amministrazione comunale. “Il mercato immobiliare è fermo – spiegano – la domanda di natura non abitativa è debolissima, anzi inesistente: il centro storico è in vendita. A riaccendere le polveri in questa città sono gli interventi previsti dal Patto per la Sicilia che potrebbero rappresentare un’occasione favorevole per le tantissime professionalità locali che meritano una tutela particolare perché diversamente le urla lanciate rischiano di trasformarsi in assoli durante una notte d’estate. Cosa si può fare? Evitare meccanismi incomprensibili e appiccicosi redigendo un protocollo semplice nei contenuti che preveda per le aziende aggiudicatarie dei lavori la possibilità di attingere dall’immenso patrimonio professionale edile che offre la città”. “Scrivere a quattro mani il contenuto del protocollo – concludono – significherà avviare un processo di modernizzazione di tutto il tessuto socio-economico, rendere il Comune meno insondabile e aperto ai cittadini. Le federazioni sindacali del settore edile inoltreranno al sindaco formale richiesta di convocazione perché vogliamo rivedere la luce in fondo al tunnel. Se la convocazione non avverrà in tempi brevi, attiveremo le azioni di lotta necessarie”.