Gela. Perquisizioni vennero effettuate all’interno degli uffici di due società finanziarie riconducibili agli indagati. I controlli di Banca d’Italia. Attività necessarie all’acquisizione di dati e documenti. E’ quanto emerso, davanti al giudice Ersilia Guzzetta, durante l’esame di due militari della guardia di finanza, sentiti come testimoni nel corso del dibattimento che si sta celebrando nei confronti di Andrea Mauro, Anna Giudice, Pietro Catania e Gaetano Lorefice. Sono accusati di aver ostacolato i controlli dei funzionari di Banca d’Italia rispetto al procedimento partito per la costituzione di un istituto di credito locale che, alla fine, non vide mai la luce. Proprio Banca d’Italia si è costituita parte civile. Le perquisizioni vennero effettuare nel marzo di tre anni fa. Intanto, però, non sono mancati gli scontri in aula tra il pubblico ministero Sonia Tramontana e i difensori degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura, Filippo Spina, Riccardo Lana, Nicola Martello e Mariella Giordano. Le difese, infatti, hanno contestato la possibile citazione a giudizio, come testimone, di una funzionaria di Banca d’Italia non prevista nell’originaria lista testi. In base alle accuse, i quattro professionisti non avrebbero trasmesso tutti gli atti e la documentazione richiesta dai tecnici di Banca d’Italia, incaricati di fare luce sul progetto locale.