Gela. Poco più di un mese per finalizzare i correttivi richiesti dalla Corte dei Conti. L’amministrazione comunale si gioca il tutto per tutto, in un arco temporale piuttosto ristretto. Si metterà alla prova, almeno stando al cronoprogramma potenziale di questo periodo, anche sul Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti e sul rendiconto, necessario per verificare l’esatta entità del disavanzo dell’ente. Alla ripresa, dopo la breve pausa pasquale, non ci sono troppi spazi di manovra e il lavoro sarà concentrato esclusivamente su queste tappe, ormai cruciali per le sorti più immediate non solo del municipio ma anche della giunta del sindaco Lucio Greco. L’avvocato ha lanciato, anche negli scorsi giorni, messaggi finalizzati alla responsabilità istituzionale. C’è di più, perché all’assise civica intende portare atti finanziari con cifre meno gravose rispetto a quelle che sembravano poter emergere. Per il Piano economico finanziario c’è già stato l’atto di indirizzo che va a tagliare il capitolo del fondo crediti di dubbia esigibilità, riducendo l’entità complessiva di almeno ottocentomila euro. Dall’esito dei riaccertamenti, da poco conclusi, pare inoltre emergere una passività complessiva meno pesante. Dati che dovrebbero essere delineati nel rendiconto. Sono questi i prossimi passaggi d’aula che potrebbero incidere sulle sorti dell’amministrazione comunale, mentre i magistrati contabili attendono i correttivi. Il sindaco e gli assessori, nel pieno della crisi finanziaria, dovranno comunque cercare di avere i riscontri necessari anche per non chiudere anticipatamente la loro esperienza a Palazzo di Città. Se le priorità per l’ente sono appunto il Pef, il rendiconto e i correttivi, il consiglio dovrà pronunciarsi sulla mozione di sfiducia, che il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito vorrebbe portare in aula dopo l’esame degli atti finanziari, sempre che i tempi possano combaciare. Su un piano potenziale, i quindici sì necessari a chiudere l’esperienza del sindaco Lucio Greco ci sono e se l’opposizione in blocco si muovesse in questa direzione, non ci sarebbe bisogno di troppi conteggi. In questa fase, però, c’è chi vuole fare delle verifiche, a partire proprio dagli atti finanziari e dai correttivi, in una situazione generale dell’ente che non è per nulla tranquillizzante. Tra le fila del centrodestra, che in gran parte sostiene la sfiducia e la sta portando in aula, qualche tatticismo in più, al momento del dibattitto in aula, non è da escludere. I meloniani, lo scorso fine settimana, hanno confermato il sostegno alla mozione, precisando comunque che “valuteranno” la situazione proprio in aula. Anche i civici di “Una Buona Idea”, all’opposizione dell’avvocato Greco ma che non hanno firmato la mozione, vogliono ragionare e preferiscono attendere altre verifiche. In settimana, dal movimento che diede i natali politici all’alleanza di quattro anni fa, potrebbero arrivare ulteriori sviluppi. Al termine di una riunione tenutasi sempre nel fine settimana pasquale, il gruppo non si è espresso in maniera definitiva. Per il resto, molto ruota intorno alle scelte del centrodestra (forzisti e leghisti hanno confermato il sostegno alla sfiducia). Potrebbero essere decisive nell’interrompere l’esperienza della giunta Greco, seppur il sindaco ormai in maniera chiara si sia schierato con l’area politica che ha portato alla vittoria del presidente della Regione Renato Schifani. Non ha mai nascosto, inoltre, di avere diverse interlocuzioni a Palermo con esponenti dei partiti, i cui consiglieri in città hanno firmato la mozione.
Per i tre esponenti di “Unità progressista”, che sono all’opposizione, il rapporto tra l’avvocato Greco e il centrodestra della sfiducia è un paradosso politico che li ha convinti a non firmare la mozione. Hanno già spiegato, comunque, che in aula sosterranno l’atto, non essendo in linea con le scelte amministrative del primo cittadino anche rispetto alla gestione della crisi finanziaria. In poco più di un mese, verranno scoperte tutte le carte che potrebbero anche comportare un nuovo commissariamento, in attesa delle prossime scadenze elettorali. La politica, in ogni caso, dovrà orientarsi, con o senza Greco, sulla base di ciò che verrà deciso dalla Corte dei Conti.