Gela. Il tanto atteso confronto politico in consiglio comunale, con al centro la relazione annuale del sindaco Domenico Messinese, si è concluso con un nulla di fatto.
“Risparmi dallo spostameto del mercato settimanale e riconversione industriale sostenibile”. Ovvero, dopo la lunga illustrazione arrivata dal primo cittadino, è caduto il numero legale. Pochi i consiglieri comunali rimasti in aula. “È stato un anno molto intenso per me e per i miei assessori – ha ribadito nel suo intervento Messinese – i risparmi di cassa li abbiamo assicurati anzitutto trasferendo il mercato settimanale a Marchitello, risparmiando circa duecentomila euro all’anno. Sul fronte industriale, stiamo spingendo non solo per la riconversione sostenibile ma soprattutto per rilanciare un vero polo infrastrutturale e portuale”.
La protesta di un operaio. Davanti alle parole del sindaco, uno degli operai dell’indotto presenti in aula ha protestato. “Con le vostre bugie avete ridotto alla fame più di mille famiglie – ha contestato Francesco Cacici del Movimento spontaneo lavoratori – decine di operai hanno già lasciato la città”.
I rapporti con Eni. Il sindaco, però, ha continuato a sottolineare gli sviluppi dell’attività di giunta nel confronto con Eni, dalle bonifiche Sindyal al progetto Petroltecnica fino alla riperimetrazione dei siti da bonificare. “Le acque del Ragoleto verranno destinate all’agricoltura locale – ha proseguito – e il piano amianto sta andando avanti”. L’amministrazione, stando al primo cittadino, sta attivando tutti i canali a propria disposizione per rafforzare i servizi sanitari in città, a partire dall’attivazione del nuovo pronto soccorso. Messinese, davanti ad una platea di consiglieri piuttosto esigua, ha comunque sottolineato la centralità del tema urbanistico. Così, si è soffermato sulla questione degli espropri del passato, collegati ai piani di edilizia economica e popolare, che oggi sono diventati pesanti debiti fuori bilancio. Si mirerà al recupero delle somme nei confronti delle cooperative e delle associazioni di comprensorio che hanno costruito. “Il programma della mia giunta rimane uguale a quello originario – ha ribadito il sindaco – non ha importanza il simbolo o il bollino riportato sopra”.
Lo scontro nel centro sinistra. Il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta ha chiesto di mettere ai voti la relazione del sindaco. Una mossa strategica per meglio comprendere gli attuali equilibri politici tra i banchi dell’assise civica, ovvero far venire allo scoperto l’eventuale maggioranza trasversale. Netta la contrarietà del capogruppo del Polo Civico Guido Siragusa. “Il consiglio comunale non è lo zerbino del Partito Democratico – ha detto rivolgendosi al presidente Alessandra Ascia – le furbate di Cirignotta non sono ammissibili. Lei, presidente, sta facendo politica e consente al capogruppo del suo partito di fare il bello e il cattivo tempo”. L’assessore Fabrizio Morello ha confermato che la relazione non andava messa ai voti. “In consiglio comunale – ha precisato – non si può agire a piacimento”. L’indipendente Carmelo Casano ha ribadito che la relazione andava solo valutata, senza alcun voto, come da regolamento. ” Sono sicuro, pero’ – ha aggiunto – che il sindaco la mettera’ ai voti”. Una conferma in tal senso è arrivata dal segretario generale della seduta. l consigliere del Megafono Maria Pingo ha fortemente criticato la condotta dei suoi colleghi ma anche dello stesso presidente Alessandra Ascia. La tensione, soprattutto tra i banchi del centro sinistra, è piuttosto palpabile, ancor di più dopo la nascita del gruppo “Adesso Gela” che spezza nuovamente gli equilibri interni al Partito Democratico.