Gela. “Se ci lasceranno lavorare, miglioreremo la città”. Prima del breve stop pasquale, il sindaco Lucio Greco ha parlato ai dipendenti comunali. Un intervento, il suo, quasi del tutto focalizzato intorno all’emergenza finanziaria in atto e alla mozione di sfiducia che ha incassato la decima firma. Secondo Greco, la mossa della sfiducia rischia di ricacciare indietro la città. Prioritari rimangono gli atti finanziari. “Piuttosto che pensare a scelte che ritengo irresponsabili, pensino al contesto che stiamo vivendo. Mi sembra che vivano fuori dalla realtà – ha detto il primo cittadino – sono convinti che un commissario possa fare meglio. Io andrò avanti con serenità perché ho preso un impegno con la città. Credo che sia importante essere a posto con la propria coscienza”. Come ha più volte precisato, il turbinio finanziario del municipio non può addebitarsi alla sua amministrazione. “La pandemia ci ha bloccato per oltre due anni, la tempesta economico-finanziaria che sta vivendo l’ente – ha continuato – è venuta fuori con quest’amministrazione ma la Corte dei Conti da anni rilevava un disavanzo pesante”. L’obiettivo è evitare il dissesto e il sindaco ha preannunciato che con la chiusura dei riaccertamenti, appena ufficializzata, i dati emersi sono in miglioramento. “Siamo convinti che potremo evitare il dissesto finanziario perché gli ultimi controlli ci fanno essere fiduciosi”, ha aggiunto. Ha voluto ringraziare i dipendenti comunali anche se qualche dubbio sull’operato di una “minoranza” non l’ha nascosto. “Vi ringrazio per il lavoro svolto pur se una parte minoritaria non lo svolge e addirittura fa ostruzionismo. Anche io – ha precisato – avrò commesso errori ma ognuno faccia un esame di coscienza”.
Ha rimarcato l’importanza anzitutto del Piano economico finanziario per il nuovo servizio rifiuti. “Gli obiettivi sono sicuramente il risanamento dell’ente e l’approvazione del Pef, che renderà bella l’immagine della città. Non approvarlo – ha spiegato – sarebbe un errore perché non partirebbe il nuovo servizio rifiuti con più mezzi, personale e premialità”. L’avvocato e la sua giunta, negli scorsi giorni, hanno anche varato una rivisitazione del Piano economico finanziario, con un decremento del costo complessivo, un chiaro segnale in direzione di un’opposizione nettamente contraria al Pef da sedici milioni e a tariffe Tari in aumento. Anche sulla sfiducia, probabilmente, il filo sottile dei numeri sarà decisivo e niente sembra scontato, anche tra le fila del centrodestra che sta sostenendo la mozione.