Gela. La faida interna a cosa nostra, arrivata tra le strade della Lombardia a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, ancora davanti ai giudici della Corte di appello di Milano. Lo scontro di mafia in Lombardia. Dopo le precedenti condanne, risalenti al novembre di tre anni fa, era arrivato un verdetto di annullamento emesso dai giudici della Corte di Cassazione. Adesso, a rispondere degli omicidi di Gaetano Carollo, Alfio Trovato e Carmelo Scerra, sono il boss Giuseppe Madonia, Antonio Rinzivillo, Grazio Gerbino e Cataldo Terminillo. Si è aperto il nuovo giudizio. I giudici milanesi,intanto, hanno ammesso l’esame in aula di Calogero Pulci, già collaboratore di giustizia, oltre alle produzioni documentali dei difensori, gli avvocati Flavio Sinatra, Luigi Colaleo e Vanessa Di Gloria. A questo punto, si tornerà in aula a fine mese. Gaetano Carollo venne freddato a Liscate nel giugno del 1987. Carmelo Scerra morì sotto i colpi dei killer due anni dopo mentre l’azione di morte ai danni di Alfio Trovato scattò nel maggio del 1992.