Gela. C’è sicuramente forte rammarico per una mozione di sfiducia che salvo colpi di scena arriverà in aula consiliare a breve, già dopo le festività pasquali. Il sindaco Lucio Greco, nel pomeriggio, ha riunito gli assessori e i consiglieri che lo sostengono. Già questa mattina, dopo l’ufficializzazione della decima firma sulla mozione apposta dal cuffariano Vincenzo Cascino, l’avvocato ha avuto modo di rapportarsi con la giunta e con i suoi alleati. Il timore vero è di un commissariamento che arriverebbe nel pieno della crisi finanziaria del municipio e sotto la lente della Corte dei Conti, che ha richiesto le misure correttive. In questi mesi, con uffici tecnici sguarniti e senza un dirigente finanziario a tempo pieno, è stato necessario procedere a verifiche e riaccertamenti, scattati a seguito della bocciatura del bilancio di previsione sancita dai revisori dei conti. Nelle ultime settimane, c’è stato uno sviluppo dell’attività e i riaccertamenti sono conclusi, sotto l’egida del nuovo segretario generale Carolina Ferro. Greco, in ogni caso, vuole continuare il lavoro con il rendiconto e le misure correttive. In questa fase, è fondamentale anche il passaggio del Piano economico finanziario per il nuovo servizio rifiuti. L’eventuale sfiducia approvata in aula, inoltre, come emerge dal confronto tra il primo cittadino e suoi, porrebbe tante ombre lungo il tragitto dei progetti delle linee di finanziamento e del Pnrr, per i quali da tempo si valutano le variazioni di bilancio. Un commissariamento “politico”, quasi guidato dal centrodestra della sfiducia, è uno dei motivi di forte contrarierà. Nessuno, nelle stanze della giunta, pare abbia preso di buon grado l’accelerata sulla mozione. Qualcuno ha anche proposto le dimissioni, come segnale politico forte. Il sindaco, invece, vuole andare avanti ed eventualmente affrontare l’aula consiliare. I numeri della sfiducia, con la necessità di quindici voti, potrebbero esserci se ai consiglieri che hanno già firmato la mozione si aggiungessero, in aula, i tre progressisti e i due civici di “Una Buona Idea”. Greco, nella riunione pomeridiana, ha soprattutto fatto il punto sugli atti finanziari, con i riaccertamenti conclusi che saranno l’intelaiatura del rendiconto. Solo così sarà possibile definire il disavanzo effettivo dell’ente e predisporre i correttivi, successivamente destinati al vaglio della Corte dei Conti. Un commissario, che si insedierebbe nell’ipotesi della sfiducia, dovrebbe di fatto prendere il testimone dall’amministrazione comunale. Il sindaco e gli assessori, però, sono convinti che non ci sarebbero più i presupposti per assicurare gli obiettivi prefissati.
Nessuno, peraltro, trascura il fatto che il commissario nominato arriverebbe probabilmente seguendo precise direttive politiche, in quanto nominato dal governo regionale e da un assessorato che è retto da un esponente della Dc. Non manca qualche sospetto di forzature politiche, solo per prendere le redini di Palazzo di Città. La mozione di sfiducia con dieci firme costringe inevitabilmente a preparare una risposta amministrativa che dovrà essere data dal sindaco nel corso del dibattito. Passaggi comunque delicati che si sovrappongono a quelle che per ora sono le priorità dell’amministrazione, tutta concentrata sugli atti finanziari e i correttivi, nel tentativo di evitare il dissesto. A circa un anno dalle prossime amministrative, la mozione di sfiducia sembra il preludio ad una lotta politica per il municipio, che sarà comunque segnata dalle difficoltà finanziarie dell’ente.