Gela. Nasce a Firenze il primo franchising “made in Gela”.
L’idea è di tre amici accomunati dalla voglia del fare, ormai stanchi di ascoltare le promesse dalla politica o di mettersi in gioco e aspettare chissà cosa. Hanno rinunciato ai loro risparmi e messo in campo il progetto, facendo a meno anche delle inutili lungaggini delle start-up legate a istituti di credito che raramente erogano contributi. In pochi mesi sono riusciti nell’intento. Esportano con successo arancini, impanate, calzoni e pizze siciliane. Hanno trasformato un ormai ex negozio di telefonia in una gastronomia di prodotti gelesi da asporto.
Gli autori del marchio registrato, Newfoodland. sono due baristi e un ex candidato alle recenti elezioni amministrative. Si tratta di Graziano Pasqualino, Gaetano Renna e Angelo Ciscardi. “Newfoodland nasce dalla parafrasi del significato in inglese di Terranova (Newfoundland) – spiegano i tre giovani imprenditori – che era la denominazione di Gela dal 1550 al 1927. La finalità è quella di portare i sapori inimitabili della nostra terra in tutta Italia, e non solo. Vogliamo creare un marchio riconoscibile ovunque capace di offrire una vasta gamma di prodotti di qualità. Il connubio inaugurale è quello con la Toscana e precisamente a Firenze, città del rinascimento, sicuramente una tra le più affascinanti e belle al mondo. La scelta è ricaduta sulla stazione Santa Maria Novella, sottopassaggio commerciale, ubicazione strategica e luogo di passaggio anche di migliaia di turisti durante il giorno, proprio per voler esporre al mondo con grande orgoglio la bontà della gastronomia gelese”.
I tre imprenditori hanno avuto le prime richieste di franchising e mirano a ultimare il loro start-up. “Angelo aveva avviato con poco successo un negozio di telefonia – racconta Pasqualino – Allora, tra una chiacchiera e l’altra, abbiamo deciso di provarci facendo quello che non fa la politica. Ovvero, puntare sulla gastronomia, una delle economie attive della nostra città che viene valorizzata. Eppure Archestrato aveva visto lontano, scegliendo proprio Gela per firmare il primo trattato della gastronomia al mondo”.
“Il progetto è più ampio – aggiungono Pasqualino, Ciscardi e Renna – e prevede l’aggiunta della pasticceria locale. Un logico sviluppo per dare dignità alla gastronomia gelese. Siamo sicuri di fare apprezzare oltre l’isola anche i nostri cannoli con la ricotta o i vari cartocci e ravioline. Insomma, abbiamo scoperto l’uovo di colombo. Peccato che la politica da noi continua a fare solo chiacchiere”.