Gela. L’isolamento delle infrastrutture portuali locali è un danno che si perpetua da anni e che sta tagliando fuori l’intera area dai flussi commerciali e da investimenti strategici, come quello di Eni per i giacimenti di gas “Argo-Cassiopea”. Il presidente dell’associazione “Interporto del Golfo di Gela” Marco Fasulo chiede un incontro ufficiale con il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale Pasqualino Monti. L’Autorità ha da poco ottenuto la piena gestione delle strutture portuali cittadine. Il porto rifugio insabbiato e gli altri siti quasi del tutto fuori da ogni rotta commerciale, per Fasulo appesantiscono l’intero settore e negano un vero sviluppo. “La città non perda l’opportunità di ospitare nella sua rada e nel suo porto le diverse unità navali operanti per il progetto “Argo-Cassiopea” e per la rete gas del metanodotto Gela-Malta. Questo territorio non merita questo trattamento da parte della Regione Sicilia e dallo Stato. Anni di totale abbandono hanno lasciato il porto senza strutture e questo genera l’amaro in bocca e penalizza fortemente l’intera economia locale. Mi sono sempre chiesto, perplesso – dice Fasulo – se vi sono delle lobby che hanno voluto questo. Quali interessi ci sono stati in passato per non far mai partire i lavori per la costruzione del nuovo porto, opera da quasi 200 milioni di euro? Spero che le autorità preposte facciano chiarezza sugli eventuali abusi e su possibili omissioni commesse in passato, dato che hanno danneggiato fortemente l’intera economia portuale della città. La portualità e l’economia locale sono state violentate dai mancati investimenti e dall’assenza di interventi promessi negli anni dai politici di turno nelle loro campagne elettorali. Auspichiamo che il presidente Pasqualino Monti ci possa dare delle risposte concrete e in brevissimo tempo, dato che di tempo se n’è sprecato tantissimo e la città non si può concedere il lusso di perderne altro in chiacchere e tavoli tecnici infiniti. Questo è l’ultimo treno”.
In settimana, proprio intorno agli interventi attesi da anni per il porto rifugio, si è scatenata la polemica politica, dopo la riunione in Regione che ha messo insieme la commissione consiliare urbanistica e l’assessore Alessandro Aricò. Il sindaco Lucio Greco è stato molto critico. Il comitato pro-porto ha nuovamente lamentato i ritardi della procedura per il dragaggio e ha chiesto di incontrare il presidente dell’Autorità. Qualcosa, intanto, sembra procedere in controtendenza rispetto alla stasi di questi anni. Gli uffici tecnici dell’Autorità portuale hanno affidato l’accordo quadro per gli interventi di manutenzione nel porto locale e in quello di Licata. Circa 160 mila euro per attività che saranno effettuate non appena ce ne saranno le condizioni. L’affidamento è andato alla Impresa edile Capobianco Giuseppe, di Palma di Montechiaro.
per poter procedere al nuovo porto devono abbandonare le aree il club nautico ed il club vela.
non lo faranno mai.
ma ci vuole tanto a capirlo?
questi prendono pure sovvenzionamenti di migliaia di euro l’anno nonostante il comune di gela è in bancarotta.
siamo alle solite bufale politiche