Gela. Un sit in, organizzato due anni fa davanti a palazzo di giustizia, a sostegno delle ragioni dell’imprenditore Fabio Fasulo, più volte al centro di inchieste giudiziarie e attualmente sottoposto a diversi procedimenti penali.
La protesta degli operai. Quella manifestazione, organizzata per contestare gli allora provvedimenti arrivati dalla procura che avrebbero bloccato i presunti investimenti in città dell’imprenditore, non era stata autorizzata. Così, a processo è finito il figlio dell’imprenditore che, stando alle accuse, sarebbe stato il promotore del sit in portato avanti da un gruppo di operai ai quali era stata paventata una possibile assunzione proprio nelle società allora gestite da Fabio Fasulo. Lo stop “forzato” agli investimenti venne contestato proprio dagli operai radunatisi nei pressi del palazzo di giustizia. Il figlio dell’imprenditore, adesso, è finito a processo, difeso dall’avvocato Davide Limoncello. La difesa, intanto, potrebbe optare per una richiesta di oblazione o, comunque, per un rito alternativo, da richiedere prima dell’apertura del dibattimento.