“Greco si defili”, Casciana: “La sua è intimidazione politica, ha gettato la città nel caos”

 
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Casciana presiede la commissione urbanistica

Gela. Una vera e propria “intimidazione politica”. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Vincenzo Casciana, presidente della commissione urbanistica, non trova altra definizione rispetto all’affondo del sindaco Lucio Greco, che ieri ha fortemente contestato il tavolo palermitano con la commissione e l’assessore regionale Alessandro Aricò, tutto incentrato sul porto rifugio. Riferendosi a Casciana, ha parlato di “propaganda politica” e “dilettantismo”, nel tentativo di tagliare fuori l’amministrazione comunale. Casciana, invece, chiede a Greco di “defilarsi, facendo un gesto di responsabilità verso una città che soffre”. “Il crollo della dialettica politica, così può essere definita l’uscita di un sindaco che riduce l’arte del governo a gossip giornalistico, mancando di rispetto non solo alle istituzioni ma ai cittadini, ai quali racconta chiacchiere che non hanno nessuna incidenza sulla loro vita concreta. L’intento di screditare e delegittimare chi oggi sta lavorando per cercare rimedio al disastro che lui stesso ha contribuito a lasciare alla città, è smentito dagli incontrovertibili e incontestabili fatti. Ma d’altro canto non ci si poteva aspettare nulla di diverso dal sindaco – dice Casciana – che è fin troppo scorretto con accuse irripetibili ma che sono una sua abitudine consolidata per meri giochi di potere interno. Un primo cittadino che non ha ancora chiarito a sé stesso in che parte politica stare, per potersi magari ricollocare dove tira il vento del consenso. Il consolidamento di rapporti politici a livello nazionale e regionale è ciò di cui la città ha bisogno, soprattutto in questo particolare momento di sofferenza, ma l’incapacità politica non gli permette di realizzarlo. Abbiamo un sindaco che dopo oltre tre anni di legislatura non ha ancora la più pallida idea di ciò che accade sulla questione porto rifugio, avendo una visione zero ed un interesse alquanto parziale. Invece, avrebbe dovuto contribuire concretamente ma preferisce l’inutile polemica politica tanto per cercare di dimostrare che esiste ancora”. L’esponente meloniano delinea un “fallimento” politico e amministrativo, addebitandolo esclusivamente al primo cittadino. “Disastri amministrativi, caos e faide interne, parlano di lui. Ha contribuito alla distruzione di una città, creato milioni di debiti, gettandola nel dissesto economico con conseguenze pesantissime per i cittadini. Una macchina amministrativa disarticolata e inefficiente, una città allo sbando e umiliata. Strade dissestate con buche ovunque, scuole e edifici pubblici fatiscenti. Finanziamenti persi senza il minimo accenno di rivalsa. Nessuno dei punti programmatici sbandierati durante la sua campagna elettorale è stato solo iniziato. Siamo all’anno zero sulla politica dei rifiuti, sugli investimenti idrici che non vengono fatti rispettare, sull’agricoltura in ginocchio, sulla politica cimiteriale. Un vero e proprio fallimento. E’ preoccupante che ritenga opportuno comunicare attraverso un quotidiano per  attaccare il lavoro dei consiglieri comunali che hanno la colpa di  verificare, responsabilmente, l’iter procedurale del porto rifugio, soprattutto dopo che si è fatto definanziare i 148 milioni di euro della grande darsena commerciale”. Il consigliere, che dalla maggioranza del primo cittadino ha da tempo preso le distanze aderendo al progetto FdI, è convinto che l’avvocato stia forzando la mano, violando le regole non scritte del dibattito politico.

“È grave che un sindaco infranga le regole del linguaggio istituzionale. I toni usati sono inadeguati e inaccettabili a maggior ragione perché arrivano da una persona che riveste un’importante carica pubblica. Non deve mai provare ad intimidire, con parole triviali e poco consone a chi svolge un ruolo istituzionale così importante. Attacca chi ha scelto di svolgere il mandato nel rispetto di ruoli e luoghi in cui operare, solamente per migliorare la qualità dell’attività amministrativa. Tutto ciò segnala un’insofferenza verso chi, a ragione o a torto, facendo il proprio mestiere, evidenzia carenze, criticità o contrarietà al suo operato o a quello dell’amministrazione che dirige. Al nostro sindaco – conclude Casciana – auguro di riuscire finalmente a cogliere qualche spunto interessante e a scoprire che senza sentire il bisogno di creare una bagarre politica potrebbe lavorare molto meglio per il bene dell’intera comunità”. Uno scontro aperto che si manifesta mentre l’amministrazione comunale deve mettere insieme i numeri per le prossime tappe consiliari, dal Pef al rendiconto e fino ai correttivi richiesti dalla Corte dei Conti.

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