Gela. Sui progetti di investimento per l’area di crisi il ministero ci riprova. Dopo il quasi totale flop del primo round, con un unico progetto selezionato da Invitalia, rimangono nel borsino circa ventidue milioni di euro, cofinanziati dal governo e dalla Regione. Sono oltre venti i Comuni dell’area di crisi, con Gela capofila. Nelle scorse settimane, i funzionari di Invitalia, in città, hanno esposto le novità di questa seconda chance. Ci saranno requisiti meno stringenti per la dotazione finanziaria di partenza delle aziende interessate ad investire, in zone che ricadono anche nella Zes. E’ stata rilasciata una circolare dal Ministero delle imprese, ora guidato dal ministro Adolfo Urso. Sono riportati tutti i particolari per la presentazione delle domande. Ad oggi, sul territorio non è stato speso praticamente nulla dei fondi che avrebbero dovuto rilanciare gli investimenti a seguito dalla riconversione dello stabilimento Eni. “Dal 30 maggio le imprese, le cooperative, i consorzi e le reti di impresa potranno presentare le domande per richiedere le agevolazioni previste nel quadro della legge 181/89 sulle aree di crisi industriale, che punta a semplificare e accelerare le procedure di questo importante strumento di riconversione e riqualificazione industriale. Le iniziative imprenditoriali dovranno prevedere spese per investimenti non inferiori a 1 milione di euro per la realizzazione di piani produttivi, di tutela ambientale, innovazione, ricerca e sviluppo, programmi occupazionali e formazione del personale”, si legge in una nota ministeriale. Il nuovo avviso, che sarà coordinato sempre da Invitalia, è atteso da qualche anno e solo di recente c’è stato il via libera alla proroga dell’accordo di programma, almeno fino al 2024. Bisognerà però individuare progetti concreti per il territorio e chiudere le procedure prima possibile.
Gli imprenditori, come ha spiegato l’ex presidente di Sicindustria Caltanissetta Gianfranco Caccamo durante il dibattito pubblico tenutosi in città, attendono risposte anche sull’area Nord2 dell’ex Asi, ricompresa nella Zes per gli investimenti ma di fatto bloccata dalle mancate compensazioni ambientali. L’accordo di programma e gli investimenti monitorati da Invitalia dovrebbero essere sbocchi per nuove opportunità di investimento e occupazione, come ha richiesto il sindaco Lucio Greco. Fino ad oggi, non hanno dato quanto promesso, con una dotazione finanziaria peraltro piuttosto limitata.