Gela. Animata assemblea al Comune, con i dipendenti che per l’ennesima volta si sono riuniti per rivendicare applicazione del contratto e indennità accessorie ferme da anni. Con un Ente che rischia il default, tutte le riunioni e le promesse annunciate negli anni passati rischiano di essere vanificate.
La Rsu del Comune, che ha promosso le due ore di assemblea in aula consiliare, ha aggiornato lo stato dei lavoratori. “Siamo fermi al contratto 2021 – è stato detto – così come sono bloccate le progressioni orizzontali e verticali, oltre che le performance del 2020. Sin qui non ci sono stati riscontri alle nostre richieste”. L’Oiv (l’Organismo di indipendente di valutazione) ha completato il lavoro sulle performance.
Presenti all’incontro l’assessore Salvatore Incardona (in sostituzione del Sindaco) ed il neo segretario generale Carolina Ferro.
“Stiamo affrontando una crisi senza precedenti per una carenza di personale – ha spiegato il Segretario – Già nel 2003 il legislatore creò vincoli su assunzioni e dotazioni organiche negli enti. Quindi da 20 anni subiamo vincoli, tagli, minacce di sanzioni. Io sono qui da soli 4 giorni. Da un primo studio ritengo si possano applicare i decreti. Il Comune di Gela dovrebbe avere 559 dipendenti in relazione alla popolazione, anziché 297 attuali”.
Poi ha rassicurato il personale. “Non c’è rischio di ritardi negli stipendi. Questo Comune ha entrate non solo in termini di trasferimenti dello Stato ma anche indirette. Vanno migliorate le entrate tributarie. Hanno una bassissima percentuale. Sono comunque estremamente fiduciosa. La procedura di risanamento potrebbe durare anni ma il diritto soggettivo deve essere garantito. Sui posti vacanti i concorsi aiuteranno ed anche le progressioni interne”.
Il Segretario comunale ha comunque sottolineato che i correttivi imposti dalla Corte di Conti faranno slittare ogni decisione a metà maggio ed a ridosso dell’estate. Una volta chiaro il piano di risanamento il punto di partenza è l’inquadramento del personale attuale.
La Rsu ha fatto notare che il Comune da anni è in mano alle fasce B (quelle più basse). “Ci vengono chiesti sacrifici ma li abbiamo già fatti”, è stato detto – Dal 2006 ci hanno sempre snobbato, prima ci sono sempre le emergenze, noi sempre dopo”.