Gela. In giornata, era già emerso un andazzo piuttosto favorevole, diretto a raggiungere una posizione unitaria. Così, è stato. In serata, si è conclusa una riunione che ha messo insieme i dirigenti locali della Dc, a partire dal coordinatore Natino Giannone. Nessuno strappo con il consigliere del partito, Vincenzo Cascino. L’esponente cuffariano firmerà la mozione di sfiducia. Ha valutato con attenzione la situazione attuale dell’amministrazione comunale e i pochi riscontri sulla grave emergenza finanziaria non lo convincono affatto. I vertici della Dc, che lo scorso anno si sono congedati dalla giunta, si sarebbero aspettati un approccio più pragmatico da parte del sindaco Lucio Greco, anzitutto sulla crisi di bilancio. Sono convinti che non ci siano più spazi di manovra per l’avvocato, che anche questa mattina invece ha rinnovato l’appello al dialogo, presentando il nuovo segretario generale Carolina Ferro, che ha preso in mano le redini di un ente in ogni caso da riequilibrare sul fronte dei conti. I cuffariani vanno verso la sfiducia e di fatto confermano l’intenzione di costruire un progetto alternativo a quello del primo cittadino, insieme al resto del centrodestra locale. La prossima settimana, lo stesso Cascino e la dirigenza Dc dovrebbero diffondere un documento più dettagliato, nel quale indicare le ragioni dell’adesione alla sfiducia, che ad oggi annovera le firme dei partiti di centrodestra e del Pd. Quella di Cascino sarà, salvo nuovi accadimenti “sensazionali”, la decima sigla.
La mozione avrebbe così le condizioni per arrivare in aula consiliare ma poi serviranno altre adesioni, difficili per ora da ipotizzare. Un eventuale approdo all’assise civica, nel pieno della crisi finanziaria e durante una fase convulsa, con la necessità di approvare strumenti come il Pef e il rendiconto 2021 (passaggio cruciale per comprendere l’effettiva entità del disavanzo) e di definire le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. I cuffariani, come trapela dai dirigenti che hanno concluso la verifica interna, non credono più che l’avvocato Greco possa risollevare le sorti finanziarie dell’ente o comunque dare seguito ad un programma depotenziato dalle vicende di bilancio. I dirigenti Dc scelgono l’unità interna e probabilmente lanciano un segnale all’intero centrodestra locale.