“Preoccupati per Ghelas, valutiamo monotematico”, Sincero: “Correttivi? Prima riaccertamento”

 
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Il capogruppo civico Davide Sincero

Gela. Nonostante il recente sblocco di somme per circa quattrocentomila euro e la proroga che a breve dovrebbe essere ufficializzata, c’è chi teme per le sorti della multiservizi Ghelas. L’allarme, la scorsa settimana, l’ha lanciato il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero. Nel corso della seduta di consiglio comunale, successiva alla deliberazione della Corte dei Conti, ha spiegato che proprio i giudici contabili prevedono la strada del taglio della spesa corrente, tra gli interventi per invertire la rotta finanziaria del municipio. Una soluzione che secondo Sincero metterebbe a rischio diversi servizi affidati alla società guidata dall’amministratore Pietro Inferrera. “La preoccupazione c’è e stiamo valutando di richiedere la convocazione di una seduta monotematica del consiglio comunale – dice l’esponente civico – nonostante le rassicurazioni che sono pervenute dal manager ma anche dall’ex consulente sulla vicenda finanziaria, penso che il richiamo al taglio della spesa corrente, fatto dalla Corte dei Conti, debba fare riflettere. I servizi affidati a Ghelas potrebbero non essere classificati come essenziali e quindi finirebbero tra quelli ai quali dover rinunciare, almeno nella fase di riequilibrio dei conti. Valutando ciò che è accaduto ad altre municipalizzate di enti che si sono trovati in dissesto o in pre-dissesto, si nota che tra i primi interventi di razionalizzazione ci sono quelli sulle multiservizi. Vogliamo coinvolgere i sindacati, così da fare una valutazione molto più ampia”. Sincero si è confrontato con il gruppo ma anche con consiglieri di opposizione come la grillina Virginia Farruggia. Potrebbe essere inoltrata una richiesta di monotematico su Ghelas, nella fase clou delle strategie che dovranno portare ai correttivi richiesti dalla Corte dei Conti. Il capogruppo di “Una Buona Idea” ritorna sull’invito alla collaborazione istituzionale, sollevato dal primo cittadino. “Non ci siamo mai tirati indietro ma collaborare significa avere la possibilità di fare proposte – aggiunge Sincero – accogliere le misure già definite non serve a niente. Vogliamo valutarle e soprattutto evitare che vadano esclusivamente a gravare sui cittadini. Prima, però, bisogna arrivarci ai correttivi. Al momento, non è stata conclusa neanche la fase di riaccertamento degli attivi e dei passivi. Non è stato osservato il contenuto di una deliberazione del consiglio comunale, fatta approvare dalla commissione bilancio, che dava scadenze precise. A dire la verità, non è stato rispettato neppure il termine che aveva posto la giunta per il rendiconto 2021. Non capisco questi ritardi della burocrazia. Non appena sarà concluso il riaccertamento, si dovrà passare al rendiconto e solo dopo alle misure correttive. Spero che i tempi possano essere rispettati. Fino ad ora, non abbiamo contezza di nulla”. Il consigliere descrive una crisi finanziaria difficilmente interpretabile, soprattutto per la mancanza di riscontri pratici. “Ci sono settori strategici, come i lavori pubblici e il patrimonio, che non hanno ancora concluso i riaccertamenti – dice inoltre – anche sul piano della riscossione le percentuali sono troppo basse”.

I civici non sono certamente tra quelli più convinti neanche rispetto al capitolo del Piano economico finanziario per il servizio rifiuti, altra tappa complessa per l’amministrazione. “Il Pef è un atto politico – conclude – e il sindaco non può porsi sempre usando lo schema “o con me o contro di me”. Deve essere lui in grado, politicamente, di convincere a dare sostegno all’atto. Peraltro, non mi pare che la mancata approvazione possa determinare un vuoto perché comunque c’è già un Pef che venne approvato negli scorsi anni. Il sindaco dovrebbe essere capace di mettersi in gioco. Se vuole il confronto, non può pretendere che chi non è d’accordo con l’atto debba essere tacciato di irresponsabilità”.

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