Gela. Avere un clima politico teso all’unità, almeno sulle misure correttive richieste dalla Corte dei Conti, sarà tutt’altro che semplice. Il sindaco Lucio Greco, anche oggi nel corso della riunione dei capigruppo consiliari, ha fatto un appello alla piena collaborazione. Un invito che allo stato pare attecchire poco. I consiglieri di “Unità progressista” hanno espresso tutto il loro dissenso proprio nel corso della riunione indetta dal presidente dell’assise civica Salvatore Sammito. Il forzista Rosario Trainito, a sua volta, non sembra per nulla persuaso dalle parole del primo cittadino. “Durante l’incontro non ha riferito nulla di nuovo – spiega il capogruppo azzurro – sempre le stesse parole. Dallo scorso dicembre non ci sono stati veri sviluppi. Se ci sono settori che non hanno ancora completato i riaccertamenti, si convochino in aula consiliare i dirigenti, così da capire quello che sta accadendo. Mi spiace dirlo, ma oggi solo aria fritta da parte del sindaco. Serve un cambio di passo vero. Ci sono circa cinquanta giorni per definire i correttivi e trasmetterli alla Corte dei Conti. Bisogna lavorare e basta”. Trainito fa capire che Forza Italia rimane su posizioni fortemente critiche. “E’ stato detto quello che già sappiamo, anche su Ghelas, sul nuovo segretario generale e sul fatto che ci sarà un dirigente al bilancio a scavalco”, aggiunge. In attesa di capire quale sarà l’approccio degli azzurri in aula, dove verranno discusse le misure correttive e il Piano economico finanziario per il servizio rifiuti, Trainito sfata invece i “sospetti” politici che in queste ultime settimane sono montati tra i banchi di una parte dell’opposizione, quella che si rifà al progetto progressista. I consiglieri che guardano al centrosinistra non escludono che quella del centrodestra sia opposizione solo sulla carta, con una sorta di patto non scritto per assicurare all’avvocato Greco di concludere il suo mandato.
“Fino a prova contraria – precisa Trainito – i partiti di centrodestra hanno firmato la mozione di sfiducia, perché siamo sicuri che il sindaco non sia in condizioni di proseguire la sua esperienza amministrativa. Non mi risulta che i consiglieri progressisti abbiano fatto lo stesso. Prima di lanciare sospetti, farebbero bene a valutare le loro scelte. Da Palermo, non è mai arrivata alcuna richiesta di tutelare il sindaco e tacitare il centrodestra. Non avrebbe senso anche perché tra i riferimenti regionali nessuno ha interesse a proteggere il primo cittadino, che ad oggi non ha prodotto alcun risultato di rilievo”. Il capogruppo azzurro, ancora una volta, lancia segnali piuttosto chiari, ribadendo che le distanze dall’avvocato Greco sono nette, indipendentemente dagli appelli pubblici tesi alla collaborazione istituzionale.