Inerti smaltiti irregolarmente nei cantieri “Ciliegino”, difese contro costituzione associazioni

 
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Le aree dell'ex polo "Agroverde" mai partito

Gela. Il dibattimento non è stato ancora aperto. Il giudice Martina Scuderoni, il prossimo luglio, scioglierà la riserva sulla costituzione delle parti civili. Questa mattina, i legali delle associazioni “Aria Nuova” e “Amici della Terra”, gli avvocati Giuseppe Purpura e Joseph Donegani, hanno ribadito la piena legittimità della richiesta di stare in giudizio, avanzata nel procedimento sorto da presunte irregolarità nello smaltimento degli inerti nelle aree dell’ex cantiere “Ciliegino” di Agroverde. Per i legali, ci fu un danno ambientale e le associazioni ormai da anni denunciano fatti di questo tipo, “dando vita a vere e proprie inchieste”, è stato precisato. Era stato presentato come uno degli investimenti più ambiziosi d’Europa per il settore agro-fotovoltaico. Invece, il progetto “Ciliegino” non è mai partito e secondo la procura gli inerti sarebbero stati smaltiti senza rispettare il testo unico ambiente, usati come sottofondo stradale, senza conferirli in impianti autorizzati. I presidenti delle due associazioni, Saverio Di Blasi ed Emanuele Amato, segnalarono le anomalie. I pm presero in esame le denunce, accertando presunte violazioni, imputate al presidente di “Agroverde” Stefano Italiano, all’imprenditore Emanuele Mondello (che si occupò della prima fase dei cantieri) e all’allora direttore dei lavori Ivano Ruscelloni. I legali degli imputati, gli avvocati Giuseppe D’Aleo, Angelo Fasulo e Fabio Fargetta, si sono opposti alla richiesta di costituzione avanzata dalle associazioni.

Sia a livello statutario che su un piano di rappresentanza di interessi della collettività, i legali ritengono che non ci siano i presupposti minimi. Il giudice si esprimerà a luglio. Il maxi investimento sull’agro-fotovoltaico non ebbe più le basi per andare avanti. Negli anni successivi, ogni tentativo di riprenderlo andò a vuoto. Intere aree, tra le contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio, furono sbancate e diversi edifici demoliti.

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