Tanti operai esposti all’amianto sono ancora in attesa delle visite specialistiche, l’allarme dell’Ona

 
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Gela. Attendono da mesi l’avvio delle visite specialistiche destinate agli operai esposti alle fibre d’amianto, con in testa quelli della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Gli esposti all’amianto. Allo stato attuale, però, le attività non sono ancora partite. “Ci siamo rivolti non solo ai medici che si occupano di coordinare il progetto – spiega il presidente della sezione locale dell’Osservatorio nazionale amianto Salvatore Granvillano – ma anche all’amministrazione comunale. Tutto sembra fermo. Ci viene spiegato che decisioni in materia vengono assunte solo a livello regionale. Intanto, però, tanti operai, già affetti da patologie legate all’amianto, sono costretti a rivolgersi a studi privati pur di effettuare gli accertamenti periodici”. Negli scorsi mesi, il pool specialistico che si occupa dell’intero progetto sanitario ha ricevuto un lungo elenco di nominativi direttamente dagli uffici Inail. I referenti dell’intero programma sanitario sono i medici Antonino Biundo, Paolo Gervaso e Rosario Greco. “Purtroppo – spiega proprio Biundo – non si tratta di decisioni che possiamo assumere in autonomia. Il progetto di monitoraggio è partito a livello regionale. Il tempo trascorso si lega a procedure che non dipendono da noi. Credo, però, che entro la fine del mese di settembre le attività potranno iniziare, consentendo ai lavoratori di sottoporsi a tutti gli accertamenti, gratuiti, previsti dai protocolli”. Gli stessi medici hanno già confermato di aver avuto rassicurazioni dai vertici Asp che gli hanno messo a disposizione anche nuove attrezzature sanitarie, molto più efficienti.

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