Gela. Loro ci sono sempre. A Catenanuova come a Cava Dè Tirreni.
I tifosi del Gela sono scesi ancora in piazza. Per ora si sono limitati a gridare il loro sostegno alla maglia. Nessun accusa all’attuale dirigenza, al Comune, agli imprenditori che non ci sono o alla politica. Per adesso solo sostegno. La paura di perdere la serie D è più forte. Cori, fumogeni, mani alzate al cielo. Sembra di rivivere il 2011 e si spera che l’epilogo sia diverso questa volta. Saranno stati un centinaio. Sembravano migliaia. “Rispettate la nostra fede”, “noi siamo il Gela calcio”, “Solo gli ultrà non perdono mai” e tanti altri cori, persino quello che ricordava la risalita dalla Terza categoria alla serie D.
Nessun politico presente. L’unico consigliere era Totò Scerra. L’assessore allo Sport, Eugenio Catania, non ha speso sino ad oggi una sola parola. Anzi, i tifosi lo hanno visto uscire da palazzo di città nel bel mezzo del sit in pacifico, dare gas allo scooter ed andare via.
La situazione è in fase di stallo. Sindaco e vice sindaco stanno lavorano senza sosta dopo aver ricevuto l’ennesimo “No grazie”. Si stanno vagliando altre soluzioni. Da Palazzo di Città filtra ancora un leggero ottimismo, che fa però a pugni con altri voci discordanti.
Pomigliano è dietro l’angolo. I giocatori rimasti sono disorientati. In tre sono andati via. Altri aspetteranno qualche altra ora.