Gela. L’incertezza generale che preme ormai da mesi sui conti del municipio sta incidendo anche sugli equilibri della società in house Ghelas Multiservizi. L’allarme l’aveva già lanciato, circa un mese fa, l’amministratore Pietro Inferrera. L’ingegnere, a seguito di alcune settimane di attesa e di verifica, spiega che allo stato “Ghelas non è in condizioni di pagare gli stipendi e può adempiere ai soli oneri fiscali”. Il manager fa riferimento ad una “situazione altamente critica” che mette in discussione ormai anche le attività ordinarie. Le casse aziendali attendono crediti dal Comune per quasi ottocentomila euro. Inferrera aveva già lamentato il mancato trasferimento di somme per circa ottantamila euro dovute dal settore lavori pubblici per i servizi di copertura del manto stradale. Senza trasferimenti da Palazzo di Città l’intera gestione aziendale sta progressivamente subendo pesanti colpi di assestamento. “Comprendo la situazione finanziaria attraversata in questo momento dall’ente comunale – dice Inferrera – ma a fronte di questo Ghelas non può affrontare richieste ordinarie o straordinarie che arrivino dall’amministrazione comunale. Serve una risposta sul tema dei crediti vantati dall’azienda”.
Il timore riguarda prevalentemente la copertura per i pagamenti degli stipendi dei lavoratori ma anche la necessità di avere i fondi da destinare ai fornitori. Inferrera, scelto dal sindaco Lucio Greco per guidare la municipalizzata, si è insediato nell’estate dello scorso anno. La linea gestionale assunta è sempre stata quella del risanamento dei conti e del mantenimento dell’equilibrio della società, così come aveva già fatto il predecessore Francesco Trainito. Al momento dell’insediamento, l’ingegnere Inferrera ha preso le consegne di una società che già vantava crediti per oltre seicentomila euro nei confronti del Comune. Con il passare dei mesi, il livello delle cifre ha continuato a progredire, fino ad arrivare agli attuali circa ottocentomila euro. Per una società come Ghelas vuoti di cassa come quello attuale non sono sostenibili ed Inferrera ha già più volte sollecitato riscontri pratici da Palazzo di Città.
