Gela. Da alcune settimane, il tema del gioco d’azzardo patologico è rispuntato su diversi tavoli istituzionali. Nel coordinamento anche gli esponenti delle associazioni che si occupano del gioco patologico. Della questione, che in città continua a rappresentare uno spaccato sociale tutt’altro che rassicurante, si sono occupati i componenti della sesta commissione comunale cultura, pronti ad avviare una serie di audizioni con esperti del settore. Adesso, arriva l’ufficialità dai manager Asp. E’ stato istituito, infatti, il coordinamento provinciale permanente sul gioco d’azzardo patologico. Una decisione in gran parte indotta dal contenuto di un decreto assessoriale dello scorso anno che prevede appunto l’istituzione di un organismo di questo tipo. Del coordinamento, anche se non sono ancora stati ufficializzati i nominativi dei componenti, faranno parte non solo medici dei servizi contro le tossicodipendenze e quelli che si occupano di salute mentale ma anche esperti di medicina generale e pediatria. Spazio, inoltre, ai funzionari della Prefettura e a quelli dei Comuni del comprensorio, oltre agli esponenti di associazioni del settore e ai rappresentanti scolastici. “Purtroppo – ha spiegato il saggista Andrea Turco sentito dalla commissione comunale cultura – le strutture locali dell’Asp fanno già fatica a sostenere il peso dei “dipendenti” tradizionali, ovvero quelli da alcol o droghe. Mancano veri e propri servizi clinici destinati ai malati da gioco. Ovviamente, non tutti si considerano dipendenti dal gioco ma chi lo capisce fatica a trovare supporti”.