Gela. Nel pomeriggio, in municipio, saranno esposti i particolari per l’avvio dei lavori di potenziamento del depuratore di Macchitella. Nel corso dell’incontro, saranno illustrati gli altri interventi che riguardano la rete idrica e fognaria di Manfria. Quello del depuratore è un intervento atteso da anni, anche per un’esigenza di rafforzamento della tutela ambientale di quell’area. I lavori di ampliamento del depuratore di Macchitella sono stati parzialmente consegnati, ad inizio mese, all’azienda che si è aggiudicata l’appalto, il consorzio stabile Aduno, della provincia etnea. L’intera procedura era già sotto il coordinamento del commissario nazionale per la depurazione, la struttura alla quale sono stati affidati i capitoli più complessi, per interventi che hanno ritardato ad essere concretizzati. Negli scorsi anni, ci fu un’ispezione della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse ai rifiuti e agli illeciti ambientali, della quale allora faceva parte il senatore Pietro Lorefice che ha continuato a seguire l’evolversi del progetto. Si prevede un potenziamento per arrivare ad una capacità di 25 mila abitanti equivalenti. Costo complessivo dell’intervento è di 6.147.039,20 euro, dei quali 4.249.336,67 per lavori. Le fasi di gara sono state affidate ad Invitalia. Il progetto, nei tratti essenziali, prevede un sistema in grado di controllare “quantità e qualità dei reflui in entrata e in uscita”, si legge tra le informazioni riportate. Inoltre, il disciplinare di gara precisava che “l’intervento di potenziamento in progetto prevede, quindi, la realizzazione di una linea analoga e parallela a quella esistente, avente dimensioni leggermente maggiori per tenere conto dei limiti idraulici dei comparti oggi in esercizio”.
All’azienda italo-spagnola, che gestisce il sistema di Macchitella, era già stata affidata la direzione dei lavori. Settimane addietro sembrava che il consorzio catanese potesse rinunciare all’appalto, anche se c’è poi stata la marcia indietro e la decisione di accettare l’affidamento. La struttura commissariale ha provveduto, dopo aver definito l’ufficio di direzione lavori, ad individuare il professionista al quale affidare il collaudo tecnico-amministrativo e statico in corso d’opera. Si tratta di un ingegnere della provincia di Agrigento, dipendente di un’amministrazione pubblica, che ha risposto ad un avviso interno. Negli anni, ci sono stati disservizi, con sversamenti di reflui in mare, che hanno confermato come il sistema fosse sottodimensionato rispetto alle esigenze effettive.