Gela. Da sempre, per il territorio locale, il nodo degli investimenti va di pari passo con la necessità che si assicurino precisi standard ambientali e sul tema delle aree di vincolo il dibattito non si è mai chiuso. Anche nel corso dell’incontro di presentazione del nuovo bando di Invitalia, per i progetti nell’area di crisi, la discussione non poteva che instradarsi in questa direzione. Se il senatore grillino Pietro Lorefice all’assessore regionale Edy Tamajo ha chiesto “un tavolo operativo sulle infrastrutture”, l’imprenditore Gianfranco Caccamo, già presidente di Sicindustria, ha riproposto la voce del tessuto produttivo locale. L’area Nord 2 dell’ex Asi, che rientra nella Zona economica speciale, può essere un target per diverse imprese ma le mancate compensazioni ambientali, che nel passato non sono mai state attivate, non consentono di sviluppare nuovi progetti. “Per noi imprenditori – ha detto Caccamo davanti a Tamajo, al sindaco Greco, al commissario Irsap Marcello Gualdani e al commissario della Zes Alessandro Di Graziano – la Zona economica speciale è un booster enorme ma l’area Nord 2 ha vincoli irrisolti. Inoltre, c’è stata nel tempo una sperequazione tra aziende. Ad alcune è stato permesso di realizzare il proprio investimento e ad altre no. Penso che stendere tappeti rossi ad imprenditori che vogliono investire e creare occupazione sia un obbligo morale”. Caccamo, da anni, attende l’autorizzazione comunale per l’investimento dell’azienda che ha fondato. E’ previsto nell’area Nord 2 ma i tempi lunghi e l’assenza di risconti l’hanno portato ad agire in via giudiziaria. “Stiamo chiedendo un ingente risarcimento al Comune attraverso un giudizio al Tar – ha continuato – purtroppo, per un’azienda la perdita di chance non è facilmente definibile e può creare danni enormi”. Tamajo, nel corso del suo intervento, ha chiaramente aperto alla visione imprenditoriale. “E’ inammissibile che i progetti rimangano fermi anche per nove anni. La Zes deve servire ad attrarre capitali italiani e stranieri. Stiamo lavorando su Gela”, ha detto.
Caccamo è poi ritornato sulle esigenze di tutela di determinate aree del territorio locale, respingendo visioni eccessivamente chiuse. “L’integralismo ambientale ha fatto male a questo territorio”, ha aggiunto. Per l’imprenditore, con la nuova disciplina in materia, investire nell’area di crisi è sicuramente più attrattivo ma prima di tutto servirà mettere le imprese nelle giuste condizioni. Non ha negato che ventuno milioni di euro per oltre venti Comuni sono comunque risorse non sufficienti. Il commissario Zes Di Graziano, rapportandosi già nel recente passato con l’amministrazione comunale, ha a sua volta indicato la necessità di avere un quadro più chiaro sullo stato dell’area Nord 2. Sul tema, si è più volte pronunciato il responsabile della Riserva Biviere Emilio Giudice. Senza compensazioni ambientali, ha indicato rifacendosi all’osservanza del piano di gestione, non ritiene possibile autorizzare nuovi insediamenti. In caso contrario, si andrebbe incontro ad infrazioni, anche comunitarie.