Gela. Nel pieno della crisi di bilancio dell’ente comunale, l’amministrazione del sindaco Lucio Greco deve inevitabilmente guardare con ancora maggiore attenzione alle linee di finanziamento. In questi quattro anni sono stati tanti i programmi attivati e che hanno consentito l’accesso ad ingenti risorse, che però devono essere convertite in progetti. Con una struttura comunale assai ridotta, fino ad oggi non è stato facile andare avanti e il grosso del lavoro è stato concentrato sul gruppo di tecnici e professionisti esterni, costituito inizialmente per “Agenda Urbana”. L’ex assessore Terenziano Di Stefano e il successore Francesca Caruso più volte hanno ribadito che sui finanziamenti non si dovrà arretrare. Sui progetti per il territorio verterà un confronto pubblico, che è in programma per giovedì a Palazzo di Città. Si partirà nel pomeriggio, mentre al mattino le attività sono previste a Caltanissetta. Il sindaco Lucio Greco avrà modo di rapportarsi direttamente, aprendo il dibattito, con il commissario della Zes della Sicilia orientale, Alessandro Di Graziano, e ancora con il commissario Irsap il senatore Marcello Gualdani, con l’assessore regionale alle attività produttive Edy Tamajo e con il riferimento di Invitalia per l’area grandi investimenti Stefano Immune. Sono previsti interventi tecnici anche del dirigente generale del dipartimento regionale attività produttive Carmelo Frittitta e del dirigente comunale Antonino Collura, che da tempo segue il capitolo progetti. Dovrebbe essere l’occasione per fare il punto sugli investimenti che toccano il territorio e per presentare il nuovo avviso pubblico per l’area di crisi complessa. Il governo nazionale e la Regione hanno confermato lo stanziamento di poco inferiore ai venticinque milioni di euro.
Sull’area di crisi e sull’accordo di programma non sono mancati i dubbi e le lungaggini, anche istituzionali. Veri e propri investimenti non se ne sono visti in questi anni, ad eccezione dell’unico selezionato proprio da Invitalia. Con il rinnovo dell’accordo di programma, almeno fino al 2024, il prossimo passaggio dovrebbe essere l’avviso per selezionare i possibili investimenti. La nuova disciplina dovrebbe assicurare un accesso meno rigido e aumentare la platea delle imprese che intendano provarci, sfruttando i fondi dell’area di crisi (che ricomprende oltre venti Comuni con Gela capofila). L’accordo di programma era stato strutturato per intercettare investimenti alternativi a quelli di Eni. Ad oggi, i risultati latitano e l’incontro di giovedì potrebbe essere una prima tappa per sbloccare lo stallo e dare nuove possibilità ad un territorio in crisi profonda. I programmi di finanziamento, la Zes, l’area di crisi, l’accordo di programma, le compensazioni e ancora la nuova linea regionale 2021-2027 e il sistema delle città medie, potenzialmente possono incidere su progetti e investimenti, ma servirà accelerare, nel rispetto delle esigenze di tenuta ambientale.