Gela. “Tutti speriamo che ci possano essere soluzioni per salvare il Comune da un eventuale dissesto ma serve ragionare in maniera tecnica e conoscere i numeri dell’ente. Sicuramente, si è fatta chiarezza”. L’ex parlamentare Ars Pino Federico non intende aprire il fuoco della polemica politica ma al contempo prende atto delle tante difficoltà dell’ente. “Non è mia intenzione attribuire responsabilità – continua – però, è evidente che non c’è stato il salto di qualità. Anzi, si sono fatti passi indietro. Palazzo di Città dovrebbe avere non meno di settecento dipendenti. Invece, la pianta organica attuale è limitatissima. I concorsi sono fermi e nonostante i tanti finanziamenti ottenuti, senza personale è difficile andare avanti. Quando fui presidente della Provincia, avevamo uno staff dedicato solo ai progetti e abbiamo concretizzato circa duecento milioni di euro. In municipio, la situazione è molto difficile e va affrontata per trovare soluzioni”. Federico, che lo scorso anno, a sorpresa, ha corso per le regionali ma sotto il simbolo della Dc di Cuffaro, pare già proiettato in una prospettiva amministrativa da calare nella prossima tornata elettorale. “Penso che l’amministrazione del sindaco Greco si concluderà tra un anno – dice ancora – non credo che il centrodestra punterà su di lui. Non ci sono le condizioni”. Se quella di Greco viene vista come una fermata ormai superata, Federico si aspetta che il centrodestra locale metta sul tavolo proposte incisive per rilanciare la città. “Il centrodestra unito ha la responsabilità di dare un futuro importante alla città, che viene prima di ogni candidatura. Ci sono tutte le condizioni per un tavolo del centrodestra che metta insieme i partiti e i due deputati del territorio, gli onorevoli Michele Mancuso e Giuseppe Catania. Il prossimo anno, c’è la scadenza elettorale di Gela ma ci sono altre importanti scadenze a Caltanissetta e per la Provincia. Il centrodestra deve essere unito. Chi cercherà di spaccarlo – prosegue – avrà colpe pesanti. Oggi, la Dc, la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, sono tutti all’opposizione del sindaco e dobbiamo andare avanti per un progetto di cambiamento”.
L’ex deputato Ars non si tira affatto fuori e invece conferma la sintonia con i cuffariani. “Il mio rapporto con i dirigenti cittadini e provinciali e con lo stesso Cuffaro è ottimo – conclude – quella che ci ha portati alle regionali è stata una fusione a freddo ma poi abbiamo continuato a lavorare e così dobbiamo fare anche per le prossime scadenze elettorali. Io, come ho sempre detto, sono nel centrodestra”. Per ora, niente passi decisi verso possibili candidature ma Federico segue la linea dell’unità di un centrodestra che potenzialmente pare intenzionato a replicare il modello del governo regionale anche per il post-Greco.