Gela. Inizia a prendere forma, seppur in maniera embrionale, il nucleo portante dell’investimento “Argo-Cassiopea” per l’estrazione di gas lungo le coste locali. I primi lavori sono partiti e si attende la conclusione dell’iter ministeriale per la proroga del decreto Via-Aia. In questa fase, sono diverse le attività tecniche e i rilievi in mare, con società specializzate sia nella bonifica da eventuali “rischi bellici” sia nelle ispezioni visive e ancora nei rilievi geofisici e gradiometrici. La capitaneria di porto locale ha autorizzato tutte queste attività, che si protrarranno, soprattutto nell’area est del pontile principale del porto isola, almeno fino ad aprile. Proprio la capitaneria, in un investimento molto importante per l’approvvigionamento nazionale di gas, ha intanto preso in carico l’istanza di Enimed, finalizzata ad una concessione di dodici anni lungo uno specchio d’acqua a trenta chilometri dalla costa. Gli uffici valuteranno tutta la documentazione inoltrata da Enimed, società che coordina l’investimento sui quattro giacimenti di gas del progetto “Argo-Cassiopea”. La direzione marittima di Palermo ha delegato gli uffici locali. La scorsa settimana, proprio da Enimed sono arrivate integrazioni sui pozzi che saranno alla fine messi in produzione. L’azienda ha sempre indicato il 2024 come termine per partire a pieno regime. La concessione demaniale marittima riguarda l’area dove la condotta passerà per far arrivare il gas nella centrale a terra. Tra le opere da realizzare, sono previsti il “revamping della piattaforma esistente (Prezioso) attraverso l’installazione del sistema di controllo dei pozzi sottomarini, del sistema di iniezione dei chimici e collegamento al sistema di blow down per il venting manuale della condotta”, una valvola di sicurezza nella zona di approdo del pontile e un “nuovo approdo a terra, fino alla stazione di ricevimento gas (area trappola) posta all’esterno del sito multisocietario Eni e gestito da Raffineria, attraverso lo smantellamento parziale della trave tubo esistente (ad oggi in disuso), il miglioramento dei pali e dei pulvini ed installazione di un nuovo pipe rack con relativa condotta”. La concessione era già stata richiesta per le aree a terra, attraverso istanza all’Autorità portuale della Sicilia occidentale. Gli uffici comunali hanno concluso il rilascio dei provvedimenti autorizzativi per l’intero progetto, compreso quello per la cosiddetta area trappola. Rimane da valutare il punto delle prescrizioni imposte all’azienda.
Così come è tutto da accertare un altro passaggio che per l’ente comunale potrebbe essere fondamentale: ottenere le royalties estrattive. Al momento, la norma in materia esclude che possano esserci spazi per il Comune, dato che le somme dovute da Eni spetteranno, in quota parte, solo allo Stato e alla Regione. La capitaneria di porto, prendendo in carico l’istanza di concessione avanzata da Enimed, ha avviato la fase della consultazione pubblica e chi ne avrà interesse potrà presentare osservazioni oppure opposizioni, entro un termine di trenta giorni.