Gela. Il dibattito in aula consiliare per il provvedimento sul progetto del polo tecnologico all’ex Asi ha fatto riemergere distanze sempre più nette tra i civici di “Una Buona Idea” e l’amministrazione comunale. I consiglieri del movimento, in netto dissenso, hanno scelto di non partecipare al voto finale, “nonostante avessero intenzione di sostenere l’atto”, tiene a precisare l’ex assessore Terenziano Di Stefano. Proprio l’ex numero due dell’amministrazione comunale è stato chiamato in causa durante lo spigoloso scontro verbale di venerdì sera. Il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli ha respinto le critiche “di chi fino a dicembre faceva ancora parte dell’amministrazione con il proprio vicesindaco”. “Del progetto Sinapsi per il polo tecnologico si è occupato esclusivamente il sindaco – precisa Di Stefano – per circa due anni è stato lui a seguire l’iter, insieme al consulente. Lui si è recato a Roma e ha avuto interlocuzioni e riunioni con il commissario dell’ex Asi. Devo dire che ha dimostrato poca operatività visto che non è bastata la prima scadenza dello scorso dicembre per arrivare all’approvazione degli atti e si è sfruttata la proroga fino a marzo. Capisco che i consiglieri a lui vicini vogliano tentare di difenderne l’operato, ma chiamarmi in causa non è attinente alla realtà dei fatti”. L’ex assessore allo sviluppo economico, già in settimana prima della seduta dell’assise civica, ha sollevato tanti dubbi sull’iter adottato per un progetto finanziato con dieci milioni di euro. “I consiglieri comunali del nostro gruppo hanno posto quesiti ai quali non sono state date risposte – aggiunge – il percorso di Sinapsi è partito con l’avviso di aprile dello scorso anno. A giugno, invece, c’è stato il decreto di finanziamento. Il sindaco, inoltre, ha sottoscritto la convezione e lo scorso ottobre, mentre iniziava a montare la crisi finanziaria e politica, ha definito l’accordo, ma senza alcun atto di giunta che lo autorizzasse. Invece, serviva anzitutto una delibera di giunta, come atto di indirizzo, allo stesso modo di “Qualità dell’abitare”. Per circa due anni il sindaco ha gestito tutte le fasi e alla fine si cerca di addossare responsabilità in capo al consiglio comunale parlando di ostruzionismo e di questioni di lana caprina. Questo non è ammissibile. Da dicembre fino ad ora cosa è stato fatto? Anche questa volta, si è proceduto in emergenza, giocando sulle scadenze e cercando di addossare colpe che il consiglio comunale non ha. Sono stati avanzati quesiti legittimi rimasti senza risposta”. Secondo Di Stefano, la procedura è andata avanti con “atti non in linea”. “Quello che è stato votato è un provvedimento che autorizza l’ente comunale ad acquisire l’area dell’ex Asi nella quale dovrà sorgere il polo tecnologico, che è un progetto veramente molto importante. Proprio per questo motivo – dice ancora l’esponente civico – sarebbe servito un atto del settore patrimonio che invece non c’è mai stato. Non è il settore del Pnrr che si sarebbe dovuto esprimere, come invece ha fatto il dirigente. L’amministrazione ha sfruttato la disponibilità del dirigente ma in maniera non in linea con la procedura. Ripeto, quando si tratta di acquisire o alienare immobili e aree, è il settore patrimonio che deve esprimersi”. Ci sono poi tutta una serie di passaggi che Di Stefano ritiene siano incongruenze procedimentali. “Lo stesso dirigente ad interim del settore bilancio, nella delibera per il consiglio, precisa che anzitutto serve l’accertamento in bilancio delle somme necessarie per l’acquisizione dell’area. Il regolamento comunale sulla gestione e alienazione di beni immobili ribadisce la necessità di una valutazione del settore patrimonio. Nel rapporto con l’ex Asi è previsto anche un acconto del cinque per cento e con quali somme? Inoltre, il Comune non è soggetto attuatore di questo progetto che in gran parte ricade esclusivamente sull’università Kore di Enna. Il nostro ente è partner, insieme ad Eni, Sicindustria e fondazione “Mattei”. Quando si tratterà di dover trasferire l’area alla Kore se ne dovrà occupare necessariamente il settore patrimonio”. L’atto è stato votato ma i dubbi dei civici rimangono.
“L’amministrazione comunale ha deciso di andare avanti unilateralmente – conclude Di Stefano – senza dare risposte ai quesiti e attaccandoci. Facciano pure così come stanno facendo per il Piano economico finanziario ma il sindaco eviti di fare appelli all’unità che gli servono solo quando si trova in evidente difficoltà”. Un monito finale che è anche politico.
Hahaha ma il Sig. Di Stefano fino all’altro ieri non era vice sindaco? Ora butta fango?