Area di crisi, Regione conferma 10 milioni: procedura a rilento, manca bando di Invitalia

 
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Gela. La trafila non è stata delle più semplici e lo scorso anno è comunque arrivata la proroga dell’accordo di programma, altro strumento istituzionale che avrebbe dovuto assicurare un’inversione di rotta sugli investimenti per il rilancio locale ma che ad oggi ha prodotto l’avvio di un unico progetto. In base ai numeri rivisti, l’ammontare complessivo per l’area di crisi locale è di circa 21 milioni di euro. Undici stanziati a livello statale e dieci dai fondi regionali. Proprio a Palermo, il dirigente generale del dipartimento attività produttive ha appena apposto la firma sul provvedimento che accerta lo stanziamento per l’accordo di programma. I dieci milioni sono previsti nelle risorse del Poc 2014-2020 per la “riconversione e riqualificazione produttiva dell’area di crisi industriale complessa di Gela”. Un adempimento resosi necessario perché per il 2022 non si era proceduto ad impegnare le somme. Ora, invece, viene ufficializzato il capitolo di spesa e tutti gli atti sono stati trasmessi alla ragioneria centrale dell’assessorato attività produttive. I fondi, quindi, ci sono e possono essere utilizzati. Manca, però, tutto il resto. Negli scorsi giorni, il senatore grillino Pietro Lorefice ha chiesto delucidazioni ai responsabili del Ministero delle imprese, che hanno in carico l’accordo di programma.

Per la proroga varata lo scorso anno, che dovrebbe valere fino all’ottobre del 2024, non è prevista la pubblicazione nella gazzetta ufficiale e di conseguenza, dopo un’altra lunga attesa per la registrazione da parte della Corte dei Conti (da poco definita), il senatore ha cercato di avere riscontri ulteriori, anche per comprendere se la “pratica” sia stata trasmessa ad Invitalia, che dovrebbe pubblicare il nuovo bando per individuare le proposte di investimento finanziabili. Al momento, non sembrano esserci grandi sviluppi. Le somme sono stanziate e riconosciute sia dagli uffici regionali che da quelli ministeriali. Bisognerebbe però passare alle fasi successive e selezionare le proposte per investire sul territorio (l’area di crisi locale ricomprende oltre venti Comuni). Senza quest’impulso, si rischia nuovamente un flop e i ventuno milioni di euro potrebbero non servire allo scopo ed essere successivamente dirottati altrove. Sui mancati investimenti per l’area di crisi di Gela venne avviato un approfondito focus dalla commissione industria del Senato.

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