Gela. In un periodo finanziariamente sempre più difficile, in attesa che la Corte dei Conti si pronunci anche su un eventuale dissesto, l’amministrazione comunale sta cercando di correre ai ripari rispetto ad una decisione giudiziaria che potrebbe avere ulteriori risvolti di bilancio. Un esproprio del passato, mai concluso con le necessarie indennità da destinare agli ex proprietari delle aree, rischia di costare oltre due milioni di euro al municipio. Già sei anni fa, i giudici diedero ragione agli ex proprietari, riconoscendo un risarcimento da più di un milione di euro, oltre agli interessi e alle spese legali. Gli stessi ex proprietari procedettero con un pignoramento da circa due milioni e mezzo di euro, a carico delle casse comunali. Si innestò un altro procedimento davanti ai giudici, concluso di recente.
L’opposizione del Comune è stata respinta “per manifesta infondatezza”, confermando invece l’azione attivata con il pignoramento dagli ex proprietari. Un peso da oltre due milioni di euro è però quasi insostenibile per le casse dell’ente, che già devono vedersela con una crisi finanziaria senza troppi precedenti. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori hanno deciso di presentare appello, “alla luce dei gravi risvolti finanziari che deriverebbero dal passato in giudicato della sentenza”, così viene spiegato nella delibera approvata.