Gela. L’obiettivo del Pd, almeno quello riunito intorno al segretario Peppe Di Cristina, è chiaro: allontanare qualsiasi ombra di inciucio politico con la giunta Messinese.
“Niente giunta…”. Così, parte l’offensiva. Lo stesso segretario, il capogruppo Vincenzo Cirignotta, il deputato regionale Giuseppe Arancio e il vice segretario provinciale Giampaolo Alario sono chiari, “saremo i primi a presentare la mozione di sfiducia davanti ad una giunta confusa e inadeguata”. Quindi, per i democratici è necessario il voto anticipato, previsto eventualmente per la primavera del 2018. “Non esiste nessuna ipotesi di ingresso in giunta – dicono Peppe Di Cristina e Vincenzo Cirignotta – la responsabilità di questa situazione terribile che vive la città è, in gran parte, del Movimento cinque stelle. Hanno sponsorizzato il duo Messinese-Siciliano come la cura assoluta contro quelli che hanno definito rascapignate. Poi, hanno perso i loro assessori e hanno scaricato il sindaco. Altro che cambiamento. Il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano stanno alimentando quello stesso sistema di potere che avevano contestato in campagna elettorale”.
“Il partito è uno solo”. I democratici, evidentemente, sono ancora provati dal fuoco interno, soprattutto rispetto alle accuse piovute dai consiglieri comunali Giuseppe Ventura e Antonino Biundo che da mesi hanno rotto con la linea ufficiale del Pd. “Il partito è uno solo – spiega Giampaolo Alario – di certo, non verrà distrutto da chi gioca a nascondino o tenta di destabilizzarlo”. Per il deputato Giuseppe Arancio, la confusione che la farebbe da padrona in giunta è resa ancor più evidente dal caso porto rifugio. “È spuntato questo project financing privato – dice – ma nessuno capisce che significherebbe ripartire da zero dopo anni di tavoli e incontri? Invece, bisogna accelerare verso la firma del protocollo con Eni e Regione. Perché si sta ritardando?”. All’incontro convocato dai vertici locali del Pd, c’erano anche i nuovi innesti Stefano Scepi e Giuseppe Cammarata. I democratici puntano molto sulla linea verde e, intanto, si preparano ad ospitare la festa dell’Unità provinciale. “Siamo in linea con il partito nazionale – chiosa Di Cristina – e i risultati si vedono, anche rispetto alle oltre duemila firme raccolte in vista del referendum sulle riforme costituzionali”. Il componente della direzione cittadina Giacomo Gulizzi, alla fine, cerca di gettare acqua sul fuoco. “Non siamo qui per farci la guerra ma per dire chiaramente che questa giunta sta solo affossando la città”. Insomma, sembra ammainata la bandiera del governo di salute pubblica.