Gela. La crisi finanziaria del Comune, ormai conclamata e finita sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti, non è affatto di facile risoluzione, in attesa che i magistrati palermitani si pronuncino. A Palazzo di Città, viene affrontata con un organico colmo di carenze, anzitutto numeriche. Una questione che il sindaco Lucio Greco ha riproposto nel corso dell’audizione di ieri, proprio davanti ai magistrati contabili. Senza strumenti finanziari, non ci sono spazi di manovra per nuove assunzioni e anche le procedure di scavalco da altri enti non hanno dato troppe soddisfazioni. Rimane sguarnita la batteria dei dirigenti. Due settori importanti continueranno ad essere guidati ad interim. E’ il caso degli uffici dello sviluppo economico che saranno ancora coordinati dall’architetto Antonino Collura, che ha già la dirigenza dell’unità speciale Pnrr e di altri settori del municipio. Il sindaco Lucio Greco, senza altre opzioni, ha disposto la proroga per altri tre mesi. Il dirigente supplente sarà l’avvocato Mario Picone. Collura ormai da tempo ha le chiavi in mano per tutte le linee di finanziamento. Stessa modalità per quello che al momento è il fulcro della gestione della crisi finanziaria, il settore bilancio.
L’addio dell’ex dirigente Alberto Depetro ha lasciato vacante il ruolo di dirigente titolare e in questi mesi l’onere, sicuramente non agevole, l’ha avuto il segretario generale Loredana Patti, che nel bel mezzo della crisi ha ricevuto l’incarico dal sindaco e le polemiche sulle sue scelte non sono mancate, anzitutto da parte dell’assise civica. Il segretario, in ogni caso, si appresta a lasciare il municipio. Dovrebbe farlo entro fine mese. Probabilmente, dopo aver partecipato all’audizione palermitana di ieri, rimarrà per il tempo necessario alla trasmissione del rendiconto ai revisori, prevista non oltre il 17 marzo, come indicato nelle priorità poste dall’amministrazione comunale. Il sindaco ha rinnovato per un mese l’incarico di dirigente ad interim del settore bilancio, in attesa di capire quale strada percorrere per l’assunzione di una nuova figura a tempo pieno, che possa monitorare la lunga fase della crisi in atto e di un eventuale piano di riequilibrio, sempre che la Corte dei Conti non salti direttamente al dissesto.