Gela. Morì dopo lo schianto della sua moto ape che andò ad impattare contro un muretto nei pressi di contrada Passo di Piazza. L’incidente mortale. A perdere la vita fu l’agricoltore ottantaquattrenne Crocifisso Sarchiello. Una vicenda che ritornerà davanti ai giudici della Corte di appello di Caltanissetta. I magistrati di Cassazione, infatti, hanno annullato con rinvio la sentenza di secondo grado che ha assolto un operaio trentasettenne, accusato di omicidio colposo dopo aver depositato, nei pressi di un immobile in costruzione, un cumulo di sabbia e inerti che, stando alle accuse, avrebbe in parte ostruito la strada causando l’incidente mortale. L’operaio era stato assolto sia in primo che in secondo grado. Ad impugnare quest’ultimo verdetto, sono stati i magistrati della procura generale. A differenza di quanto sostenuto nei precedenti giudizi, per i magistrati di Cassazione l’operaio non avrebbe dovuto depositare il materiale edile nei pressi della strada, nonostante gli fosse stato chiesto dai committenti dei lavori. Inoltre, avrebbe dovuto adottare tutte le necessarie misure di precauzione. Così, saranno nuovamente i giudici della Corte di appello di Caltanissetta a pronunciarsi sul caso. Davanti a quelli del tribunale di Gela, invece, rispondono sempre all’accusa di omicidio colposo anche il committente e il direttore dei lavori. I familiari dell’agricoltore morto nell’estate di quattro anni fa si sono costituiti parte civile.