Gela. Diversi imputati sono già stati ammessi ad un periodo di messa alla prova. Sono accusati dei furti che i carabinieri e i pm della procura ricostruirono a seguito di un’indagine che ha toccato l’ospedale “Vittorio Emanuele”. Si tratta di operatori e medici. Oggi, invece, davanti al gup Roberto Riggio, è stato sentito il direttore sanitario del nosocomio, Luciano Fiorella. E’ stato esaminato in qualità di testimone (non è coinvolto nel procedimento). Ha riferito soprattutto sulla qualifica rivestita dagli imputati che rispondono di peculato. In questi casi, infatti, non è prevista la messa alla prova. Sono principalmente cuochi che erano in servizio nelle cucine e nella mensa del nosocomio. Nei loro confronti la procura ha confermato la richiesta di rinvio a giudizio. Stessa conclusione è giunta dal legale che assiste l’Asp. E’ parte civile nel procedimento, assistita dall’avvocato Patrizia Comandatore che ha confermato il danno patito dall’Azienda sanitaria, ribadendo la richiesta che gli imputati vadano a processo.
Tra i trentasei coinvolti, c’è anche chi ha deciso di patteggiare. Per gli investigatori, c’era chi si appropriava di derrate alimentari e non solo, caricandole sulle auto. I carabinieri arrestarono due dipendenti di una società esterna, bloccandoli proprio per furti. Operazione condotta prima che venisse chiusa l’indagine principale. Ad inizio maggio toccherà ai difensori replicare alle richieste della procura.