Le dighe sono a secco, scatta l’allarme: Caruso, “i nostri operatori lavorano senza stipendi”

 
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Gela. Disueri e Comunelli, due dei bacini artificiali più importanti dell’intera Piana di Gela, sono praticamente a secco.

Operatori senza stipendio. L’ennesimo allarme arriva dal direttore del Consorzio di bonifica Vincenzo Caruso. “Purtroppo, stiamo attraversando una fase molto delicata – spiega – i nostri operatori a tempo indeterminato lavorano nelle campagne pur non ricevendo stipendi da maggio. Il personale cinquantunista ha iniziato l’attività di irrigazione per non creare disagi agli utenti. Facciamo turni che iniziano alle prime luci dell’alba e finiscono nel primo pomeriggio, prevedendo anche squadre di reperibilità. Disueri e Comunelli, però, sono veramente a rischio”. Senza piogge e con il periodo dell’irrigazione già partito, non è assolutamente facile far quadrare i conti, soprattutto con gli allacci abusivi che pesano ancora sulle casse del Consorzio di via Marconi. “Il fatto che vengano distrutti i contatori installati nelle aree rurali – dice Caruso – è un chiaro segnale che qualcuno non vuole proprio rientrare in una sfera di legalità. Gli allacci abusivi ci sono e ancora in gran numero. Ovviamente, non possiamo interrompere la distribuzione perché andremmo a danneggiare chi paga regolarmente i canoni”. A questo punto, si mira alla concretizzazione del progetto che dovrebbe portare l’acqua della diga Ragoleto verso i campi della Piana e non solo. Fino ad ora, il bacino è stato utilizzato soprattutto per destinare l’acqua ad usi industriali. 

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